pedofago
agg. In senso figurato, che mangia, divora bambini; che ne ignora o trascura le necessità evolutive. ◆ Gabriella Carlucci, […] Invitata dal settimanale «Sette» a fare i nomi dei peggiori esponenti della sinistra, […] non ha avuto dubbi: «[Fabio] Mussi e Folena – ha risposto – perché hanno proprio la faccia dei comunisti cattivi che mangiano i bambini». […] Pietro Folena, uno dei due «pedofagi» di via Nazionale, cerca di difendersi. «Ho una bambina di sette anni che è in perfetta salute, non ha rischiato di essere divorata da nessun orco», spiega. (Raffaele Lorusso, Repubblica, 18 aprile 2001, p. 2, Politica) • Scruta il profilo delle isole [Vincenzo] Consolo, pensando al «mostro» che s’annidava allora nelle case vicine: «Spesso si cerca lontano, fuori di noi, per sentirci tranquilli. E magari si ignorano i sospetti, le trame, i segreti in cui sprofondano le vite di questi bambini. Vittime di una Italia, forse dovremmo dire di una Europa, che vecchia come si ritrova con la sua bassa natalità, non li difende e li divora. Perché, se posso usare un neologismo, siamo una società pedofaga». (Felice Cavallaro, Corriere della sera, 3 settembre 2004, p. 11, In primo piano).
Composto mediante la giustapposizione dei confissi pedo- e -fago.
Già attestato nella Repubblica del 20 novembre 1997, p. 1, Prima pagina (Michele Serra).