pene
pène s. m. [dal lat. penis «coda, pene»]. – 1. In anatomia, organo esterno dell’apparato urogenitale maschile (detto anche asta, verga, fallo o membro virile), a forma di appendice che si distingue morfologicamente in una estremità posteriore o radice, situata nello spessore del perineo anteriore, una parte mediana o corpo del p., di forma cilindrica, e una estremità anteriore (glande), separata dal corpo da un solco circolare e sul cui apice si apre l’orifizio esterno dell’uretra; è costituito essenzialmente da organi erettili (i due corpi cavernosi, il corpo spugnoso dell’uretra e quello del glande, che col loro inturgidimento rendono possibile la funzione copulatrice) e da un sistema di involucri di cui il più esterno è una piega cutanea che in corrispondenza del glande si ripiega all’interno e forma il prepuzio. Il pene allo stato di riposo consente di convogliare all’esterno l’urina raccolta nella vescica: è quindi un organo urinario e sessuale allo stesso tempo. 2. In psicanalisi, invidia del p., fattore dell’evoluzione psicosessuale nel soggetto femminile: la scoperta della differenza genitale tra i sessi contribuirebbe a staccare la bambina dalla madre e a orientarla verso il padre nel complesso edipico, per evolvere ulteriormente verso il desiderio di avere un bambino, sostituto simbolico del pene.