perculare
v. tr. (volg.) Deridere, sbeffeggiare, sfottere; beffare. ◆ Madre Teresa di Calcutta in completo Armani. A breve cavaliere del lavoro. In altre parole in Kirby impari a prendere per il culo te stesso per poter meglio perculare il prossimo. (Michela Murgia, Il mondo deve sapere. Romanzotragicomico di una telefonista precaria, Isbn 2010, p. 71, I ed. 2006) • [tit.] Fiorello percula Vito Crimi che dorme al Senato. (Giornalettismo.it, 26 marzo 2013) • I lessicografi non se ne sono occupati, ancora, ma state sicuri che ci arriveranno, magari fra un anno o due: il lemma per ora sta facendo il suo sviluppo negli ambienti underground, ancora non ha accesso all'uso ufficiale. Ma il verbo "perculare" c'è ed è sempre più usato, vive e lotta insieme a noi. "Perculare" nel gergo che un linguista definirebbe "giovanile" vuole dire prendere in giro, prendere per il culo. I sinonimi quindi sono "sbeffeggiare", "coglionare" eccetera. (LinkPop, Linkiesta.it, 11 febbraio 2016).
Dalla loc. (prendere) per (il) cul(o) con l’aggiunta della desinenza -are dei verbi della prima coniugazione. Voce che ha origine nei linguaggi giovanili.