perdita
pèrdita s. f. [dal lat. perdĭta, femm. di perdĭtus, part. pass. di perdĕre «perdere»]. – Il fatto di perdere qualcuno o qualcosa. 1. Con riferimento a persona: a. Il rimaner privo della presenza, della compagnia, dell’affetto di una persona cara, soprattutto per causa di morte: la p. dell’amica l’ha molto addolorata; la p. del padre l’ha sconvolto; anche con uso assol.: prendiamo parte al tuo dolore per la grave (o l’immatura, l’irreparabile) perdita. Senso di disagio, effetto negativo che in una comunità o una collettività consegue alla scomparsa di un suo membro, spec. se persona di valore: la morte del giovane scienziato è stata una grave p. per l’istituto; in frasi enfatiche: che p. per la società, per l’umanità!; che p. per il teatro! b. Il restare privo di uomini (in quanto feriti, uccisi, dispersi, fatti prigionieri e sim.) e materiali nel corso di operazioni belliche: il nemico fu ricacciato nelle sue posizioni con gravi p.; il battaglione riportò p. ingenti. 2. Con riferimento a cose, materiali e non materiali: a. L’esser privato, temporaneamente o definitivamente, di un uso, della disponibilità di una parte del proprio corpo, o di una facoltà fisica o psichica: la p. di una gamba, di un occhio, della vista, dell’udito; il trauma gli ha causato la p. della memoria; p. di coscienza, p. della conoscenza, svenimento. b. Come locuz. avv., a perdita d’occhio (prob. calco del fr. à perte de vue, a cui certamente risale il meno com. a perdita di vista), a grande distanza, fino al punto più lontano dove l’occhio riesce ancora a vedere. c. Versamento di un liquido fisiologico: p. bianche, nel linguaggio com., lo stesso che leucorrea (v.); p. rosse, o assol. perdite, denominazione com. della fuoriuscita dai genitali esterni femminili di liquido ematico, in periodo non mestruale; p. seminale, spermatorrea. d. L’esser privato di un oggetto, di un bene materiale posseduto: la p. del patrimonio, di tutti i proprî beni; smarrimento: denunciare la p. dei documenti; scomparsa, distruzione: p. di una nave, il suo affondamento, o danneggiamento irreparabile, per naufragio, incaglio, azione ostile o altre cause; p. totale, nel campo delle assicurazioni marittime, sinistro completo della nave e del suo carico, cioè di tutto l’oggetto assicurato, che non giustifica più il suo recupero per ripristino. e. L’esser privato di un bene non materiale, di un vantaggio, di una condizione di cui precedentemente si godeva: subire una p. di prestigio, d’autorità; la p. dell’onore; il contratto implica una effettiva p. di libertà; la p. del posto di lavoro; la p. di una posizione militare; mancato sfruttamento, spreco: p. di un’occasione; è stata solo una p. di tempo. f. Il fatto di perdere una certa somma di denaro e, con sign. concr., la somma stessa: subire una forte p. al gioco; ha dovuto rifondere le perdite. g. Uscita di un liquido o di un gas dal luogo che lo contiene: arrestare una p. d’acqua; c’è una p. nel serbatoio della benzina; un congegno per evitare le p. di gas. 3. Con sign. tecnici: a. Nel linguaggio econ., mancata reintegrazione dei costi sostenuti in una qualsiasi attività, oppure diminuzione di valore subìta da un bene per circostanze varie: p. di interessi, di capitali; p. dovute a cattiva gestione, a investimenti sbagliati; i titoli hanno subìto forti p. in borsa; chiudere in perdita il bilancio dell’anno; lavorare in perdita, vendendo a un prezzo inferiore a quello di acquisto o al prezzo remunerativo; p. secca, perdita di denaro senza alcuna compensazione; perdite e profitti, denominazione usuale del conto, acceso nella contabilità di ogni tipo d’impresa, che accoglie gli elementi negativi e positivi del reddito d’esercizio. In partic., con riferimento a determinate operazioni bancarie: p. di brevità, gli oneri di lavoro e di spese postali incontrate dalla banca, e quindi il compenso che le spetta per l’incasso di effetti suscettibili di protesto che non le siano pervenuti nel tempo debito; p. di piazza, il complesso di maggiori oneri (spese postali, di assicurazione, ecc.) che una banca incontra per eseguire un’operazione fuori piazza invece che su piazza, e quindi il compenso percepito in corrispettivo dalla banca stessa; p. di valuta, la diminuzione di interessi causata dalla retrodatazione o postdatazione del giorno di decorrenza degli interessi rispetto a quello in cui viene effettuata l’operazione bancaria. b. In fisica e nella tecnica, diminuzione del valore di una determinata grandezza (per lo più di una energia) che si accompagna al funzionamento di uno strumento, di un dispositivo e sim.: p. di carico in una condotta, diminuzione della pressione che può essere causata da viscosità e attrito lungo le pareti del condotto, da brusche variazioni di sezione o di direzione, ecc.; p. per effetto Joule in un conduttore elettrico, dissipazione in calore di parte dell’energia di una corrente elettrica; p. nel ferro, p. nel rame, con riferimento alle macchine elettriche, l’energia dissipata, rispettivam., nel nucleo magnetico e negli avvolgimenti; p. meccanica, l’energia dissipata per attrito; in qualche caso è sinon. di attenuazione. In aerodinamica, p. di portanza, diminuzione della portanza di un’ala che si verifica a partire dall’incidenza critica per effetto del distacco della corrente fluida dal dorso; p. di quota, differenza di quota tra l’inizio e la fine di una manovra di picchiata di un aeromobile. c. In geografia fisica, p. apparente, per un certo bacino idrografico e per un certo intervallo di tempo, la differenza tra l’altezza di afflusso (cioè della pioggia caduta) e l’altezza di deflusso (cioè dell’acqua defluita) in quel dato tempo; voragine di p. carsica, il luogo dove le acque di un torrente superficiale si inabissano per scorrere sotto terra.