perizia
perìzia s. f. [dal lat. peritia, der. di peritus «perito»]. – 1. Qualità di chi, per naturale disposizione, abilità e lunga pratica, conosce ed esercita un’arte, una professione o una determinata attività con padronanza assoluta dei mezzi tecnici a essa relativi: disegnare, scolpire con perizia; sciare, cavalcare con p.; è un artigiano di eccezionale p.; l’edificio è stato costruito con grande p. architettonica; si tratta di un intervento chirurgico che richiede notevole perizia. 2. Stima e giudizio espressi da un perito, per determinare il valore commerciale di un bene (valore di p., il valore così accertato), l’autenticità e l’attribuzione di un’opera d’arte, di una scrittura, ecc. In partic., nel processo penale, la consulenza, autorevole ma a norma di legge mai vincolante, messa a disposizione del giudice da persona (perito) dotata di particolare competenza (si distingue tra una p. d’ufficio, ordinata dal giudice, e una p. di parte, promossa dalle parti): ordinare, chiedere, fare, eseguire una p.; p. medica, calligrafica, psichiatrica, balistica; anche, la relazione scritta in cui sono esposti i risultati della stima o della consulenza: scrivere, stendere, allegare la perizia. Nelle negoziazioni commerciali, certificato di p., documento rilasciato da organi competenti o da persone esperte nel quale, dopo accurato esame, analisi o collaudo, sono esposte le caratteristiche qualitative della merce.