permeare
v. tr. [dal lat. permeare, comp. di per-1 nel sign. di «attraverso» e meare «passare»] (pèrmeo, ... permeiamo, permeate, pèrmeano, e nel cong. pèrmei, ... permeiamo, permeiate, pèrmeino), letter. – 1. Passare, penetrare attraverso un corpo diffondendosi in esso, detto di sostanze gassose e spec. liquide: l’acqua ha permeato lo strato di terriccio; la carta era tutta permeata d’olio; la stanza è permeata d’uno strano odore. 2. In senso fig., penetrare profondamente, diffondersi in modo da influire sull’azione, sul pensiero di una persona o di un ambiente, detto di idee, fatti culturali e sim.: la filosofia di Platone è permeata di religiosità; il direttore ha permeato con la sua cultura tutto l’ambiente di lavoro; un’ideologia che ha permeato un’intera generazione; tanta italianità permeava la terra e la gente, che in regione fatta francese ... nacquero a questi anni i supremi atleti del Risorgimento (Carducci, con riferimento all’Italia sotto la dominazione napoleonica). Spesso al passivo: le sue idee sono permeate di pregiudizî. Più genericam., compenetrare, riempire di sé: egli permeava ... ogni istante della mia giornata (Landolfi).