permesso2
permésso2 s. m. [dal lat. permissum, propr. neutro sostantivato del part. pass. di permittĕre «permettere»]. – Licenza, autorizzazione verbale o scritta di dire o di fare qualcosa, di tenere o no un certo comportamento, concessa a chi la richiede da chi ne ha il potere o la facoltà: chiedere il p. di entrare, di uscire, di parlare, di sedersi; è entrato senza chiedere il p.; dare, concedere, accordare, rilasciare, negare il p.; si è allontanato dall’aula senza il p. dell’insegnante; frequente la locuz. con permesso, formula di cortesia (pronunciata in tono di richiesta ma presupponendo comunque un assenso) con cui si chiede ad altri di poter compiere un determinato atto, quale passare davanti, entrare, prendere qualcosa, fumare, ecc. In partic., p. di caccia, di pesca, di circolazione, licenza, rilasciata dalle autorità amministrative, di cacciare, pescare, circolare a piedi o con veicoli, talvolta limitatamente a una zona ben determinata. Nell’uso burocr., la facoltà accordata, con l’approvazione del dirigente di un ufficio o di una sezione, a un lavoratore dipendente di allontanarsi dal posto di lavoro per un certo periodo di tempo: ha chiesto un p. di quindici giorni; ho un p. di poche ore; gli hanno concesso un p. di due giorni per motivi di famiglia; analogam., autorizzazione concessa a un militare di assentarsi dal proprio reparto per un breve periodo di tempo (da uno a due giorni); essere in permesso, di lavoratore dipendente, militare e sim. temporaneamente e giustificatamente assente dal lavoro o dal reparto: l’impiegato addetto è in p.; soldati in p. per 48 ore; anche, il documento scritto che comprova l’autorizzazione ad assentarsi: far firmare il p.; ritirare il p.; falsificare un p.; presentare il p. all’uscita.