permutare
v. tr. [dal lat. permutare, comp. di per-1 e mutare «cambiare»] (io pèrmuto, ant. permùto, ecc.). – 1. a. Fare una permuta, fare oggetto di scambio, barattare: p. un oggetto con un altro; p. merci, valori, beni. In partic., nell’uso ant., mutare l’intestazione di una partita, per es. eseguendo una voltura catastale; anche, comprare e vendere titoli di debito pubblico, per lucrare differenze di prezzo. b. Non com. con sign. più generico, cambiare, mutare una cosa in un’altra; nell’intr. pron., cambiarsi, modificarsi in: s’incominciò la qualità della predetta infermità a permutare in macchie nere o livide (Boccaccio). 2. ant. a. Trasferire una cosa da un possessore a un altro: general ministra e duce Che permutasse a tempo li ben vani Di gente in gente e d’uno in altro sangue (Dante). b. Trasferire una persona da un luogo a un altro: il detto vescovo di Vergiù fu permutato e fatto vescovo di Vignone (G. Villani). 3. In matematica, eseguire una permutazione (v.); v. anche permutabile e permutando. ◆ Part. pres. permutante, anche come sost., ciascuno dei contraenti di un contratto di permuta.