persecutore
persecutóre agg. e s. m. [dal lat. tardo persecutor -oris, der. di persĕqui «inseguire, perseguitare», comp. di per-1 e sequi «seguire»]. – 1. agg. Che perseguita: i miei concittadini persecutori, ... proscrissero improvvisamente il mio nome (Foscolo). 2. s. m. a. (f. -trice) Chi perseguita, chi mette in atto una persecuzione: un p. dei cristiani, degli Ebrei; da perseguitato s’è trasformato in p.; con un sentimento confuso di consolazione, vide che i suoi p. s’eran già fermati (Manzoni). Frequente in usi enfatici o scherz., con riferimento a persona che sia in qualche modo causa di pensieri, di preoccupazioni, o che assilli con le sue richieste (per es., un creditore), con attenzioni o profferte moleste (per es., un corteggiatore importuno), e sim.: il pensiero di quella donna non mi dà pace: è la mia persecutrice. b. Nella terminologia militare, pezzo di artiglieria del sec. 16°, che lanciava un proietto di 12 libbre fino a distanza di 750 passi.