perspettiva
s. f. [dal lat. tardo perspectiva, femm. sostantivato dell’agg. perspectivus: v. perspettivo]. – Anticam., scienza che studiava i problemi della luce e della visione, comprendente quindi sia l’occhio come organo della vista sia tutti i problemi dell’ottica; nelle classificazioni delle scienze subalternate alla geometria (cfr. Dante, Conv. II, XIII, 27: la Geometria ... è sanza macula d’errore e certissima per sé e per la sua ancella, che si chiama Perspettiva) assumeva valori diversi a seconda delle concezioni relative alla natura della luce, e poteva configurarsi quale visione generale della costituzione del mondo (ove la luce fosse intesa quale forma della realtà fisica) o più tecnicamente definirsi come ottica geometrica, con particolare attenzione alla diffusione della luce nel mezzo secondo le leggi della rifrazione e della riflessione. Nel sec. 15° l’applicazione delle leggi della perspettiva alla rappresentazione grafica e soprattutto pittorica ha portato alla rappresentazione nel piano di figure a tre dimensioni (p. artificiale o p. del dipingere), assumendo estrema importanza nella pratica e nella teoria dell’arte; col tempo, e con l’affermarsi di nuove teorie relative alla luce, prevarrà quest’ultimo aspetto della perspettiva, che assumerà il nome di prospettiva.