pertugio
pertùgio (ant. pertuṡo) s. m. [der. di pertugiare]. – Buco, fessura che si sono formati, accidentalmente o no, in un muro, in un terreno e sim.: ad un piccolo pertugio puose l’occhio e vide apertissimamente l’abate stare ad ascoltarlo (Boccaccio); il vento passava per un p. della porta; in geografia fisica, p. beante, nelle regioni carsiche, spaccatura del suolo entro la quale si smaltiscono le acque scorrenti in superficie. Per iperbole, apertura o passaggio (finestra, corridoio e sim.) eccessivamente stretti e angusti: la luce penetrava nella stanza attraverso un p.; Breve pertugio dentro da la Muda ... M’avea mostrato per lo suo forame Più lune già (Dante). In senso più generico, breve spazio libero: l’educande ..., ficcandosi e penetrando tra monaca e monaca, eran riuscite a farsi un po’ di pertugio, per vedere anch’esse qualcosa (Manzoni); frugare in ogni p., in tutti i p., in tutti gli angoli, dappertutto.