perturbazione
perturbazióne s. f. [dal lat. perturbatio -onis, der. di perturbare «perturbare»]. – L’atto, il fatto di perturbare, o di essere fortemente turbato; confusione, scompiglio, sconvolgimento (è voce equivalente a perturbamento, ma d’uso più frequente sia in senso morale sia in quello fisico): una p. ... ch’io sento e che non posso descrivere (Foscolo); l’accaduto fu causa di gravi p. fisiche e psichiche; la p. prodotta dalla guerra; p. politiche, economiche, sociali. In fisica, variazione più o meno sensibile e di durata più o meno breve delle condizioni di un fenomeno, che si scosta dal suo andamento regolare (detto appunto «non perturbato»), e anche, talvolta, la causa di tale scostamento: p. atmosferica, variazione (legata allo spostamento e all’evoluzione delle aree cicloniche) delle condizioni meteorologiche in una determinata area geografica, spec. se accompagnata da rilevanti fenomeni (annuvolamenti, piogge, temporali, ecc.); p. magnetiche, variazioni irregolari del campo magnetico terrestre. Più in partic., in meccanica (sia classica sia quantistica), ogni modificazione indotta nel movimento (o, più in generale, nello stato) di un corpo da cause secondarie rispetto a quelle che ne determinano il moto (o lo stato imperturbato); con riferimento al moto orbitale di un pianeta, l’insieme delle modificazioni che il moto dovuto all’azione attrattiva del Sole (moto non perturbato) subisce per effetto dell’azione attrattiva (forza perturbatrice o perturbazione), secondaria, degli altri pianeti o di altri corpi celesti in genere (moto perturbato). Teoria delle p., quella già svolta da I. Newton e che ha permesso di risalire alle caratteristiche dei pianeti perturbatori e addirittura di prevederne l’esistenza non ancora sperimentalmente accertata, come è avvenuto nel caso di Nettuno e Plutone; i metodi matematici di calcolo sviluppati nell’ambito di questa teoria (calcoli perturbativi) sono estesi e applicati, in meccanica quantistica, in quelle teorie dei campi (dette teorie perturbative) nelle quali le interazioni tra i campi possono essere introdotte come perturbazioni (ossia piccole correzioni) alle equazioni che descrivono il comportamento dei campi non interagenti.