perverso
pervèrso agg. [dal lat. perversus, propr. part. pass. di pervertĕre «sconvolgere»: v. pervertire]. – 1. a. Che è intimamente e ostinatamente incline a fare il male, provandone un perfido compiacimento: un uomo p., una donna p.; è gente p. e senza principî morali; anche sostantivato: è un p., una p., sono dei p.; per antonomasia, letter., il perverso, il demonio: onde ’l perverso Che cadde di qua sù, là giù si placa (Dante). b. Che è mosso o improntato dalla volontà di operare il male: indole, natura p.; avere tendenze p.; agire per motivi p., per fini p., con intenzioni p.; essere agitato da passioni perverse. Con altra accezione, in campo sessuale, amore p., una sensualità p., gusti p., depravati, viziosi, non naturali. 2. ant. a. Pervertito, sviato dal suo andamento normale: ciascuna cosa che da p. ordine procede è laboriosa ..., come dormire lo die e vegghiare la notte, e andare indietro e non innanzi (Dante). b. letter. Avverso, ostile (senza che sia implicito alcun giudizio morale): O mia sventura, o mio p. fato (G. Stampa); un destino p., una sorte p.; una p. stagione; affrontare il mare con un tempaccio perverso. c. Con uso più recente (per influenza dell’ingl. perverse), di fatto o situazione che ha andamento o effetti contrarî a quelli attesi, e quindi negativi o dannosi: provvedimento che ha avuto risultati p.; le conseguenze p. del lassismo. ◆ Avv. perversaménte, in modo perverso: agire perversamente, con malvagità; amare perversamente, con morbosità, con deviazioni patologiche.