pervertire
v. tr. [dal lat. pervertĕre, propr. «sconvolgere, mettere sottosopra», comp. di per-1 e vertĕre «volgere»] (io pervèrto, ecc., raro pervertisco, pervertisci, ecc.; pass. rem. pervertii, ecc., ant. pervèrsi, pervertisti, ecc.). – Mutare in peggio, disporre in modo radicalmente diverso: non è cosa alcuna che faccia tanto sturbo ... quanto è ... aver a variare un ordine e pervertirlo da quello che s’era ordinato prima (Machiavelli). Oggi quasi esclusivam. con riferimento alla sfera morale, sociale o psichica, determinare una deviazione, un mutamento in senso deteriore, guastare, corrompere: p. i cuori, le anime; p. la giustizia, i costumi, l’ordine sociale; p. il gusto; e come intr. pron., pervertirsi, guastarsi, corrompersi, depravarsi: costumi, abitudini sociali che si vanno pervertendo; il gusto estetico, non convenientemente educato, può essere soggetto a pervertirsi. ◆ Part. pass. pervertito, anche come agg. e sost. (v. la voce).