pesca
pésca s. f. [der. di pescare]. – 1. a. Forma di sfruttamento passivo delle risorse biologiche della Terra consistente nella ricerca e cattura degli animali (pesci, molluschi, crostacei, ecc.) che vivono in ambiente acquatico (marino, fluviale e lacustre), effettuata mediante varî mezzi, o attrezzi da p. (ami e lenze, collegati o no a canne da p., reti, nasse, fiocine, ecc.): popolazioni che vivono di p., dedite alla p.; la p. del tonno, del pesce spada; navi, imbarcazioni da p., naviglio da p.; per analogia, il termine è esteso anche alla raccolta di altri prodotti del mare (la p. delle perle, delle spugne, dei coralli), mentre per animali acquatici di eccezionale grossezza, come i cetacei, o particolarmente pericolosi, si parla piuttosto di caccia (caccia alla balena, agli squali, ecc.). Diritto della p., l’insieme delle norme che regolano la materia della pesca nei diversi profili privatistici, amministrativi, doganali, penali e internazionali. Secondo il fine perseguito, la pesca può essere distinta in: p. professionale o di mestiere, attività economica, spesso di tipo industriale, esercitata soprattutto nelle acque marine da pescatori e imprese di pesca legalmente autorizzati ed effettuata generalm. mediante reti, portate da apposite navi di varia grandezza (pescherecci), tonnare, ecc.; p. scientifica, praticata da istituti specializzati, con fini di studio, di ricerca e di sperimentazione; p. sportiva, caratterizzata dall’uso della canna come attrezzo principale, ed esercitata a scopo ricreativo e amatoriale da singole persone ovvero per attività agonistica, sia individuale sia a squadre (disciplinata dalla Federazione italiana pesca sportiva ed attività subacquee, organo del Comitato olimpico nazionale italiano). Secondo l’ambiente in cui viene effettuata: p. di mare (o marittima), distinta, con partic. riferimento alla pesca professionale, in p. costiera (o piccola p.), p. locale, se esercitata fino a 6 miglia dalla costa o anche, da terra, con grandi impianti fissi che alimentano industrie conserviere, e p. ravvicinata, esercitata entro le 20 miglia da piccoli natanti motorizzati; p. alturiera o d’altura, attuata professionalmente, al di là delle 20 miglia dalla costa, con pescherecci a motore provvisti di celle frigorifere, o anche come attività sportiva volta alla cattura di grossi esemplari di tonni, pesci spada, squali, ecc., mediante l’impiego di canne, lenze e ami di particolare robustezza; p. oceanica (o grande p.), esercitata con pescherecci di grande tonnellaggio, provvisti di impianti per la conservazione e, talora, la lavorazione del pescato, attuata a grande distanza dalle basi di armamento, in zone nelle quali particolari condizioni dei fattori fisici e biologici marini determinano la possibilità di buone rese; p. d’acqua dolce (o in acque interne o continentale), esercitata con mezzi varî lungo i corsi d’acqua e nei laghi, molto diffusa soprattutto a livello artigianale o familiare ma di scarsa importanza economica salvo che in luoghi quali, per es., le valli salse, certe lagune, ecc., dove viene spesso associata (p. valliva) all’allevamento del pesce stesso; p. (o caccia) subacquea, effettuata mediante l’immersione subacquea in apnea del pescatore, munito di pinne e di armi per l’uccisione dei pesci, come la fiocina e il fucile subacquei. Secondo le modalità e i sistemi di esecuzione relativi all’uso di armi e lenze manovrabili con canne da pesca: p. da fermo, la più comune, caratterizzata dall’attesa del pescatore che getta l’amo in un determinato punto servendosi per lo più di una canna di varia lunghezza, munita o no di mulinello, la cui lenza è sorretta, in genere, da un galleggiante che funge da segnalatore ed equilibratore del sottostante finale di lenza (setale) appesantito da alcuni piombini (regolando opportunamente il galleggiante sulla lenza si può variare la profondità a cui si trova l’amo, innescato con esche naturali o artificiali); p. vagante, effettuata con continui spostamenti nello specchio d’acqua; p. allo strascico, che fa uso di reti a strascico (v. strascico, n. 1); p. di fondo, effettuata in posti fissi adoperando canne lunghe e lenze mantenute immobili con una zavorra di piombo per insidiare pesci di fondale; p. al tocco, effettuata con immersioni intermittenti del piombo, che dovrebbe attirare la preda (nel caso particolare, il pesce persico) con il suo luccichio; p. a piombo lungo, quella in cui al setale, particolarmente robusto, si innescano finti insetti e mosche artificiali (dette ballerine), che saltellano sul pelo dell’acqua, attirando il pesce; p. a frusta, v. frusta, n. 5. Con riferimento alle tecniche tipiche della pesca sportiva: quando effettuata in acque interne, p. al colpo, con esche naturali innestate a lenze piombate, collegabili variamente, anche in relazione al tipo di corrente, a canne munite di mulinello o fisse, talvolta di lunghezza tale da avere il cimino della canna poco discosto dal galleggiante (p. alla francese); p. a o alla mosca (v. mosca, n. 4 a) e p. al lancio (v. lancio, n. 1 a), con esche artificiali rotanti e ondeggianti, come i cucchiaini e i plughi (conosciuta anche con il termine equivalente ingl. spinning); quando effettuata in mare, p. dalla barca, che può essere con il bolentino (con o senza canna) o con la lenza al traino o alla traina (v. traina), con esche sia naturali sia artificiali, e p. dalla costa (scogliere, moli, ecc.), effettuata con esche naturali collegate a canne fisse o da lancio, simili a quelle usate per le acque interne (la pesca effettuata da spiagge, in presenza di onde frangenti, mediante potenti canne da lancio con lenze pesantemente zavorrate e innescate per la cattura di pesci tipo orate, spigole e saraghi, è conosciuta anche con il termine equivalente ingl. surfcasting). b. Nell’uso com., l’attività della pesca in generale, e anche l’atto, il fatto di pescare o di andare a pescare: industria della p.; legge sulla p.; licenza di p.; divieto di p.; canna da p.; il maltempo ha impedito la p.; andare a p. e, specificando, a p. di trote, di cefali, ecc. (in senso fig., andare a p. di qualcosa, andare in cerca: andare a p. di clienti, di buone occasioni). c. Per metonimia, il risultato della pesca, il pesce e gli altri animali acquatici pescati: fare buona, cattiva p.; con sign. concr., quantità di pesce pescato in una sola volta: cucinerò la p. di ieri; ha venduto tutta la p. della giornata; è stata una p. scarsa, povera, ricca, abbondante, fruttuosa, per enfasi una p. miracolosa, con allusione al miracolo di Gesù narrato nel Vangelo di Luca (5, 1-11). 2. In senso fig., specie di lotteria che consiste nell’estrarre da un’urna biglietti arrotolati o chiusi, tra i quali soltanto alcuni, numerati o comunque contrassegnati, danno diritto a premî: p. miracolosa; p. di beneficenza, il cui incasso è devoluto in beneficenza.