pettinare
v. tr. [lat. pectinare, der. di pecten -tĭnis «pettine»] (io pèttino, ecc.). – 1. a. Riordinare i capelli col pettine (o anche con una spazzola): p. i capelli al bambino, o p. il bambino; farsi p., lasciarsi p.; frequente l’uso del rifl.: pettinarsi bene, male, in fretta; finisco di pettinarmi e sono pronta. Per estens., con riferimento ad animali, ravviarne i peli: p. il cane, il gatto; anche detto dell’azione di speciali macchine usate nell’industria tessile per rimuovere le impurità ed eliminare le fibre con lunghezza inferiore a quella prefissata: macchina per p. la lana, la seta, la canapa, e sim.; meno com., p. l’erba, ripulirla con il rastrello dalle erbacce e dalle foglie secche. b. Acconciare i capelli con una pettinatura particolare, secondo una moda o il gusto personale: il mio parrucchiere sa p. molto bene; prova a pettinarti con la scriminatura a destra; si pettina ancora come usava tanti anni fa. 2. fig. a. In frasi scherz., ridurre in cattivo stato con percosse e sim., conciare male: se mi capita tra le mani, lo pettino io! b. Rimproverare, criticare aspramente: l’ho pettinato come meritava. 3. ant. Mangiare (e anche bere) avidamente (per accostamento scherz. del movimento dei denti a quello dei denti del pettine). ◆ Part. pass. pettinato, anche come agg. e s. m. (v. pettinato2).