pezza
pèzza s. f. [dal celt. *pettia, da cui anche il fr. pièce]. – 1. a. Pezzo di tessuto adibito a varî usi: una p. di lana, di flanella, di cotone; pulire il pavimento con una p. umida; fasciare provvisoriamente la ferita con una p. pulita; cercavano di rianimarlo passandogli una p. bagnata sul volto; p. sterili di garza, per uso medico; pezze da piedi, usate un tempo dai soldati, in luogo delle calze, per fasciarsi i piedi dentro gli scarponi pesanti; e in senso fig.: essere una p. da piedi, non contare nulla, non essere tenuto in alcuna considerazione; trattare qualcuno come una p. da piedi, maltrattarlo, umiliarlo. b. Pezzo di stoffa o altro materiale usato per riparare o rinforzare tessuti, calzature e sim. (con questo sign., sentito dai più come region., si alterna spesso con toppa): una vecchia coperta piena di pezze; cucire una p. sui calzoni per nascondere lo strappo; abito con le pezze (o tutto pezze), rattoppato; mettere le p. ai gomiti del maglione, per rinforzo (e in senso fig., trovare, mettere una p., riparare, rimediare in qualche modo: ormai il guaio è fatto e bisogna metterci una p.); p. invisibile, che si applica nella parte interna della tomaia delle scarpe, in modo che non si veda. Per estens., in agraria, innesto a pezza, innesto a gemma che si esegue applicando sul soggetto, invece dello scudetto, una più ampia superficie di corteccia (detta appunto pezza). Nelle costruzioni navali, lo stesso che contropezza. c. Il tessuto non ancora cucito che, prodotto in strisce lunghe alcune decine di metri, viene messo in commercio di solito avvolto intorno a un elemento cilindrico o piatto, di cartone o di materiale plastico: una p. lunga trenta metri e alta un metro e quaranta; una p. di lino per tende. Per estens., stoffa, tessuto in genere: una bambola, un pupazzo di pezza. d. Con uso fig., tratto di superficie di colore diverso dallo sfondo, sul quale spicca come se fosse un ritaglio di stoffa applicato sopra: monte, dove la luce del sole già scomparso ... si dipingeva qua e là sui massi sporgenti, come a larghe e inuguali p. di porpora (Manzoni); soprattutto con riferimento al mantello del cavallo o d’altro animale: di gran pezze ha [il cavallo] vario il manto, Quasi per arte a più color tessute (Marino). 2. In usi ant. e letter., o region., si trova adoperato con lo stesso sign. di pezzo, in senso generico o in alcune delle sue accezioni. In partic.: a. Tratto di strada, di cammino: messer Torello con molti compagni gran pezza di via gli accompagnarono fuori della città (Boccaccio). b. Tratto di tempo, nelle locuz. avv. lunga p., gran p., buona p., lungo tempo, spesso precedute dalle prep. per o da: bellissimo tramonto che li fece restare lunga p. estatici a contemplarlo (I. Nievo). c. Appezzamento di terreno, spec. nella locuz. pezza di terra. Anticam. pezza fu anche unità di misura di superficie in uso a Roma e nel Lazio prima dell’adozione del sistema metrico decimale, equivalente a circa 2640,62 m2. d. Forma di formaggio: filoni di nero pane casalingo e stagionatissime p. di cacio parmigiano (E. Cecchi). e. Taglio di carne macellata: le p. della vitella di latte, che erano tese per lo desco (Sacchetti). Di qui, prob., anche la denominazione, in uso a Roma, di un taglio di carne bovina corrispondente alla parte alta della polpa di coscia, altrove detta scamone, straculo, ecc. f. Ciascuna delle parti dell’armatura degli antichi cavalieri, più chiaramente indicata come pezza d’arme. g. Nei secoli dal 16° in poi, denominazione generica di monete, alla quale seguiva per lo più l’indicazione del metallo in cui erano coniate o del valore facciale; talora anche con riferimento a monete determinate: pezze d’oro, d’argento; una p. da 12 ducati, da 24 soldi; in pezze da otto reali d’oro (Foscolo); in Toscana, p. delle rose, o semplicem. pezza, la rosalina, moneta che portava al rovescio due piante di rose, fatta coniare dal granduca Ferdinando de’ Medici nel 1665. 3. Come calco o adattamento del fr. pièce «pezzo, brano» (spec. al plur.): a. Pezze giustificative o d’appoggio (fr. pièces justificatives o à l’appui), documenti che servono a giustificare una spesa, a comprovare un fatto, e sim. (per estens., prove, argomentazioni probanti). b. P. araldiche (o semplicem. pezze), le figure araldiche propriam. dette, cioè quelle che costituiscono la materia principale della composizione dello stemma: sono distinte in p. onorevoli, le più antiche e diffuse (quali, per es., la banda, il capo, la croce, la fascia, il palo, la sbarra, ecc.), e p. meno onorevoli, di data più recente e originate da alterazioni di figure naturali o artificiali (per es., l’anelletto, il bisante, il crancelino, il fuso, il lambello, ecc.). ◆ Dim. pezzina, e più com. pezzétta (v.), pezzuòla (v.); pegg. pezzàccia.