piano1
piano1 agg. e avv. [lat. planus «di superficie uguale; facile, chiaro, intelligibile»]. – 1. agg. a. Che presenta una superficie di andamento uniforme, senza avvallamenti o rilievi: via p., senza salite o discese; terreno p.; il lago giaceva liscio e p. (Manzoni); in contrapp. a montuoso (per il più com. pianeggiante): una regione, una distesa tutta p. (v. anche piana1, n. 1); ant., per la p. terra, a p. terra, per terra, sul terreno (o, anche, sulla strada, in mezzo alla strada): giaceva sopra un pagliericcio a p. terra (C. Cattaneo). Talora sinon. dell’agg. piatto, in contrapp. a concavo o convesso (o più genericam. a curvo, ricurvo): specchi p., lenti piane; un vaso, un recipiente con fondo p.; chiodi con testa piana. b. Con sign. più preciso, in geometria, riferito all’ente geometrico che si chiama piano (v. piano2, n. 5): superficie p., un piano o una sua parte; figura p., figura giacente in un piano; curva p., curva giacente in un piano (il contr. di curva sghemba); sezione p., sezione di un solido eseguita mediante un piano; proiezione p., proiezione su un piano; geometria p., geometria (euclidea, affine, proiettiva, analitica, ecc.) delle figure e delle trasformazioni di un piano. c. Nella scienza e nella tecnica, problema p., problema nel quale le grandezze variano solamente secondo due direzioni, per cui lo studio può essere effettuato con riferimento alla superficie piana individuata dalle due direzioni. d. Con uso sostantivato nella locuz. avv. in piano, di cosa disposta orizzontalmente: mettere in p., un terreno in p.; e per piano, di elementi (per lo più mattoni) che hanno il lato più esteso disposto orizzontalmente (contrapp. a per ritto). 2. fig. a. Privo di ostacoli, che non presenta difficoltà: un cammino, un percorso agevole e piano. b. Chiaro, facilmente comprensibile: parlare in modo p. e accessibile a tutti; un discorso facile e p.; scrittura, esposizione, dimostrazione semplice e p.; questo sonetto è sì p. ad intendere, ... che non abbisogna d’alcuna divisione (Dante); quindi anche scorrevole, non astruso, non ricercato: il buon secentista ha voluto nel principio mettere in mostra la sua virtù; ma poi, nel corso della narrazione,... lo stile cammina ben più naturale e più p. (Manzoni). Di uso ant. le locuz. alla piana, per la piana, con chiarezza, con semplicità (esporre, spiegare alla p., per la p.), o, anche, alla buona. c. poet. Dolce, tranquillo, pacato, spec. in endiadi con umile o, più spesso, con soave: E cominciommi a dir, soave e piana, Con angelica voce (Dante). Per estens., nell’uso poet. ant., mite, affabile, bendisposto: Qui tutta umìle, e qui la vidi altera, Or aspra, or piana, or dispietata, or pia (Petrarca). d. Riferito al modo di articolare la voce, dimesso, di tono basso: parlare con voce p.; accezione, questa, comune soprattutto nell’uso avverbiale (v. più avanti, al n. 4 b e c). Con sign. affine, nella liturgia, messa p. (o bassa), la messa che non ha parti cantate. 3. Con sign. tecnici partic. (qui disposti seguendo un ordine non di successione semantica, ma alfabetico): a. Canto p. (lat. mediev. cantus planus, musica plana), nome dato alla musica liturgica tradizionale, che è cantata all’unisono, in lunghe note di valore imprecisato; l’espressione è usata anche per indicare una melodia, tratta dal canto liturgico, che serve di base a un contrappunto vocale o strumentale (canto fermo). b. Nel linguaggio marin., cavo p., cavo di canapa ottenuto intrecciando tre o quattro legnoli. c. Corsa p., nell’atletica leggera, corsa podistica che si svolge su percorso piano (in contrapp. alle corse con ostacoli); analogam., 100 metri p., 400 metri p., ecc. d. Macchina p. (o in piano), la macchina tipografica normale, che utilizza il processo di stampa con matrici piane, nelle quali la parte stampante e quella non stampante sono sullo stesso piano (v. anche planografico). e. Navigazione p., quella che può essere condotta applicando soltanto la geometria piana. f. Nodo p., nodo marinaresco usato per unire insieme due cavi sottili che debbono fare ugual forza. g. Parola p., nella terminologia grammaticale, parola perispomena, che ha cioè l’accento sulla penultima sillaba (come ammirare, base, brulichìo); per estens., pronuncia p. (di una parola), cadenza, clausola p. (di una frase), verso p., endecasillabo p., e sim. h. Prefogliazione p., in botanica, il tipo di prefogliazione in cui, nelle foglie di una gemma, la lamina si presenta distesa, non piegata o avvolta (per es., nelle conifere). i. In cartografia, proiezione p. quadrata (o semplicem. quadrata), proiezione cilindrica modificata in cui il cilindro è tangente all’equatore e le maglie del reticolato geografico sono rese quadrate: serve a rappresentare bene i settori equatoriali. 4. avv. a. Con riferimento a spostamenti sul terreno, adagio, lentamente, senza fretta: camminare, andare, procedere, avanzare p. (anche di animali e veicoli); va’ p., o più p., non correre; chi va p., va sano e va lontano (prov.); più genericam., come sinon. di adagio, anche di altre azioni o movimenti: sollevare p. il braccio, la testa; girare p. il rubinetto; alzarsi p. dalla sedia; e in senso fig., con riguardo all’avanzamento in un’attività: procedere p. in una ricerca, in un’indagine, nel lavoro (ma anche: la ricerca, l’indagine, il lavoro vanno avanti molto piano). In altri casi (sempre relativamente al movimento del corpo o di sue parti), con prudenza, con delicatezza, facendo molta attenzione, al fine di evitare urti, danni: fate p. con quel carrello, che mi rovinate il tappeto; se non fai p., finirai col rompere tutto; posa piano, avvertimento che talora viene scritto o stampigliato su casse di trasporto che contengono oggetti fragili (per un altro sign. della locuz., in grafia unita, v. posapiano); ellitticamente, come ordine o avvertimento: piano!; piano, per favore! In senso fig., andare p., in forme imperative, per esprimere invito a procedere con cautela, a riflettere, a moderarsi, a non eccedere in qualche cosa: va’ p. prima di giudicare!; fate pure le vostre proteste, ma andate p.; in frasi fam., o di tono irritato, con la particella avv. ci: vacci p. col vino, mi raccomando!; andateci p., con le vostre insinuazioni; anche in questi casi, è frequente l’uso ellittico di piano!, per dare un avvertimento, per invitare a sospendere un giudizio o un’affermazione, per proporre una correzione, e sim.: piano!, io non ho detto questo; piano!, le cose stanno ben diversamente da come tu credi. In tutti gli usi già analizzati, e anche in quelli che ora seguono, è comune il raddoppiamento piano piano, e, fam., pian pianino: veniva avanti piano piano; entrare, uscire piano piano; aprì pian pianino la porta. b. Per lo più raddoppiato, piano piano, a poco a poco, gradualmente: perché la maionese riesca bisogna versare l’olio piano piano; piano piano, si ottiene tutto. c. Senza far rumore: fate p., che il bambino dorme; entrò piano piano, in punta di piedi. Quindi, a voce bassa, sottovoce, o con suono smorzato (contrapp. a forte): parla p., o più p., ci potrebbe sentire; gli parlò p. all’orecchio; suonare p., più p.; bussò piano piano alla porta. d. In musica, didascalia (abbreviata generalmente in p) che, apposta a un passaggio musicale, ne prescrive una esecuzione effettuata con un tenue grado di sonorità; una esecuzione a un grado di sonorità lievemente maggiore è indicata con la didascalia mezzo piano (mp), a un grado inferiore con pianissimo (pp). Si usano a volte anche i comparativi più piano e meno piano, mentre esecuzioni ancora più tenui del pp sono indicate con ppp e pppp (nella VI Sinfonia di Čajkovskij si incontra addirittura un ppppp). Spesso sostantivato, il piano, un pianissimo, anche al plur. i piani, i pianissimi, per indicare i passaggi che vanno eseguiti secondo tale prescrizione: il terzo tempo ha inizio con un pianissimo che va via via crescendo fino a risolversi in un fortissimo; smorzare i piani. ◆ Dim. pianino, con funzione avverbiale (v. la voce). ◆ Avv. pianaménte, in modo semplice, chiaro, accessibile: esporre, spiegare pianamente; meno com. o ant. con gli altri sign. dell’avv. piano, adagio, lentamente, a poco a poco, senza far rumore, a bassa voce, con calma e prudenza, delicatamente.