piantone
piantóne s. m. [der. di piantare; nel sign. 3, è calco del fr. planton]. – 1. In agraria: a. Arboscello del semenzaio pronto per essere messo nel piantonaio. b. Pollone che viene staccato dal ceppo di un albero per essere collocato a dimora. 2. a. Negli autoveicoli, albero tubolare, posto davanti al sedile di guida, con inclinazione diversa nei varî tipi di vettura (talora anche regolabile nell’inclinazione e nella lunghezza), attraverso il quale il volante comanda il meccanismo di sterzo; ad esso sono spesso applicati altri comandi (per l’avvisatore acustico, per l’indicatore di cambiamento di direzione, per la luce dei fari, ecc.). b. Nelle biciclette, parte del telaio che sostiene il movimento centrale e il reggisella. 3. a. Soldato incaricato in modo fisso o periodico della sorveglianza e della pulizia di un determinato locale: p. alle camerate, al ripostiglio, al magazzino, alla sala convegno, ecc. b. Membro delle forze dell’ordine addetto alla vigilanza di luoghi, edifici, ambienti o alla sorveglianza stretta di determinate persone ritenute pericolose o in pericolo (individui sospetti o ricercati, detenuti, testimoni-chiave, ecc.). c. Nell’uso com., con sign. generico, essere, stare, mettersi di p., meno com. fare il p., detto di chiunque stia fermo in un luogo a vigilare (anche in usi scherz.): è tutto il giorno che sta di piantone davanti alla casa della fidanzata.