piazzale
s. m. [der. di piazza]. – 1. Area di terreno piano, piuttosto ampia, semplicemente sterrata o anche variamente lastricata, spesso panoramica, che non ha necessariamente la sistemazione o la funzione urbanistica di una piazza: il p. davanti alla chiesa; il p. interno delle antiche opere fortificate; il p. Michelangelo a Firenze. Nella toponomastica cittadina, il termine è spesso usato per indicare piazze di forma irregolare, soprattutto periferiche, oppure originariamente suburbane, e poi incluse nell’abitato in seguito al nuovo sviluppo urbanistico delle città: P. Flaminio, a Roma, fuori Porta Flaminia. 2. a. Nelle ferrovie, p. di stazione, la zona recintata su cui si sviluppano gli impianti necessarî per l’esercizio e i servizî di una stazione ferroviaria: si distinguono il p. interno, nel quale trovano posto le apparecchiature e gli impianti ferroviarî veri e proprî, e il p. esterno, destinato ad accogliere i mezzi di trasporto che collegano la stazione col centro, o con i centri abitati da essa serviti. b. Negli aeroporti civili, zona antistante all’aerostazione, adibita alla sosta degli aerei in arrivo e in partenza. ◆ Dim. piazzalétto.