picchetto1
picchétto1 s. m. [dal fr. piquet, der. di piquer: v. piccare1]. – 1. Paletto, tondino di ferro, o tubo di lamiera di piccolo diametro, raram. di legno, che si pianta nel terreno con l’estremità appuntita, per fissare al suolo i cordini che tendono i lati inferiori di una tenda, o per operazioni di picchettazione, o anche per ancorare a terra strutture leggere verticali (piantane, antenne, tralicci) mediante cavetti metallici. In partic., barra di rame o di acciaio zincato, collegata tramite un cavo ad altri conduttori (per es. un’impalcatura metallica) e infissa nel terreno al fine di disperdere correnti; anche, elettrodo utilizzato in determinati circuiti. 2. a. Paletto su cui, in passato, era fissato il registro delle scommesse negli ippodromi; per estens., il luogo (banchetto, chiosco) dove l’allibratore redige il registro e riceve le scommesse. b. Per metonimia del sign. prec., nelle corse (spec. dei cavalli), forma legale di scommessa in denaro che consente vincite il cui importo è fissato in anticipo dall’allibratore (in base al volume delle scommesse già ricevute nonché a proprie valutazioni probabilistiche): giocare, puntare al p., fare tale tipo di scommessa, in contrapp. a quelle effettuabili al totalizzatore (nelle quali la somma vinta viene stabilita, a corsa terminata, dividendo la somma delle puntate per il numero dei vincitori). c. Per estens., forma di scommessa illegale e clandestina, riferita soprattutto ai risultati delle partite di calcio. 3. region. Sbarra, spranga. 4. Nel linguaggio marin., lo stesso che picchietto1. 5. Punizione inflitta ai soldati dell’esercito piemontese (in vigore fra il 1711 e il 1775) e consistente nel far rimanere il punito per un dato numero di ore in piedi, con un piede nudo appoggiato a un picchetto aguzzo.