piccozza
piccòzza s. f. [der. di picco1]. – 1. Attrezzo per scavare e smuovere rocce, simile al piccone, ma più corto e tozzo, foggiato per lo più a punta da un estremo e a battente dall’altro. 2. Strumento usato nell’alpinismo su ghiaccio o neve dura, formato da un manico di frassino liscio o, più spesso, di metallo con impugnatura di gomma, che termina inferiormente con un puntale d’acciaio, mentre l’estremità superiore è costituita da una testa, pure d’acciaio, comprendente la paletta e il becco (a punta generalmente tronca) più o meno seghettato nella parte inferiore e più o meno incurvato a seconda dell’uso che si fa dell’attrezzo: è lunga normalmente 60-70 cm ma può ridursi anche a 45 cm e quando è usata come mezzo di progressione, per es. nella piolet-traction, e serve per gradinare, per la progressione su pendii ripidi o, confitta nella neve dalla parte del puntale, come bastone di appoggio o, in cordata, come ancoraggio. ◆ Dim. piccozzétta; piccozzino m., sorta di piccola scure con manico corto, adoperata per lavori varî e data anche in dotazione ad alcuni reparti militari.