piega
pièga s. f. [der. di piegare]. – 1. a. L’effetto del piegare o del piegarsi, il punto in cui qualcosa si piega: una p. ad angolo acuto; una p. a U; la p. del braccio, del ginocchio; meno com.: la p. di un ramo, di un tubo; la p. della strada; p. morta, quella che si produce per cattiva pressatura o per altro motivo nelle pagine di un libro (o in una stoffa). b. Con riferimento a indumenti, stoffe, tessuti, il segno lasciato da una pressatura fatta ad arte, premendo il ferro da stiro sulle parti di un tessuto piegate l’una sull’altra: un cappotto con due grandi p. che partono dalle spalle; una gonna con tante p. sul davanti (frequente anche la locuz. agg. a pieghe: un mantello, una gonna a pieghe); la p. dei calzoni, ciascuna delle due righe dritte che vengono impresse con la stiratura sulle gambe dei calzoni; anche, il segno che si forma occasionalmente, per difetto di lavorazione, oppure per spiegazzamento, sgualcitura: la giacca ti fa una p. sotto la spalla sinistra; sarà meglio usare un’altra tovaglia, perché questa è piena di pieghe; non fare una p., detto di indumenti, essere perfettamente liscio, stirato, e, in senso fig., di discorsi e ragionamenti che filano bene, di calcoli esatti e sim. Anche, ciascuna delle piegature piuttosto ampie che si producono naturalmente in un vestito o in un tessuto e che costituiscono il drappeggio: il mantello cadeva in pieghe fluenti; la luce filtra dalle p. della tenda. c. Riferito ai capelli, ondulazione, o anche soltanto il verso in cui si dispongono le ciocche: ho i capelli così lisci che non prendono nessuna p.; a tenerli legati in trecce i capelli hanno preso una p. sbagliata; messa in p., trattamento con cui si dà o si rinnova ai capelli un’ondulazione artificiale. d. Ruga, grinza nell’epidermide, permanente o prodotta da un movimento, da una particolare espressione, da una smorfia e sim.: con il passare degli anni si formano delle p. ai lati della bocca; con la lunga esposizione al sole le si sono formate tante piccole p. intorno agli occhi; aveva una p. amara sulle labbra. In anatomia, sinon. meno com. di plica: piega (o plica) mongolica, v. mongolico; anche, sinon. meno com. di solco: p. inguinale; p. nasogeniena; talora anche sinon. di circonvoluzione cerebrale. e. In geologia, struttura tettonica che si origina per incurvamento e flessione di strati rocciosi in conseguenza di fenomeni tettogenetici o orogenetici; suoi elementi sono: la cerniera, luogo dei punti di massima curvatura, i fianchi (o ali o gambe), i suoi due lati, il piano assiale, la superficie che passa per le cerniere di tutti gli strati che costituiscono la piega, l’asse, cioè la linea che corre lungo la cerniera, e il nucleo, che è la porzione centrale della piega. In base all’inclinazione del piano assiale si distinguono: p. diritte, inclinate, rovesciate (con inclinazione minore di 45°), coricate (col piano assiale quasi orizzontale); secondo la simmetria rispetto alla superficie assiale: p. simmetriche, p. asimmetriche. P.-faglia, particolare tipo di piega a S nella quale il fianco rovesciato è scomparso per fenomeni di laminazione e di fratturazione. f. Nella guida sportiva dei motoveicoli, l’atto di inclinare lateralmente il veicolo verso la parte interna della curva, allo scopo di contrastare la forza centrifuga e di consentire una maggiore velocità di percorrenza della curva stessa. 2. fig. a. Andamento, modo di procedere verso un fine: la questione ha preso una p. che non mi piace; prendere una buona, una brutta (o cattiva) p., di cosa che si avvia verso un esito positivo o negativo, o di persona che contrae buone o cattive abitudini. b. Parte intima, riposta, non confessata, o non esplicitamente dichiarata: le p. dell’anima, della coscienza; frugare nelle p. dell’inconscio; non l’ha detto espressamente ma lo ha lasciato intendere nelle p. del discorso. ◆ Dim. pieghina (spec. di piccola piega ornamentale), pieghétta, pieghettina, piegolina (v.); accr. piegóne m.; pegg. piegàccia.