piegare [lat. plicare] (io piègo, tu pièghi, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. [agire su un oggetto di forma piana o rettilinea in modo che assuma forma diversa, per lo più curva: p. un filo di ferro, una lamiera] ≈ curvare, flettere, incurvare, (non com.) ricurvare. ↔ drizzare, raddrizzare. b. [far ruotare una parte di un oggetto in modo che formi con l'altra parte un angolo: p. le braccia, le gambe] ≈ flettere. 2. [sovrapporre, far combaciare due o più parti di uno stesso oggetto: p. un fazzoletto; p. un foglio in due] ≈ ripiegare. ↔ spiegare, stendere. 3. (estens.) [causare l'inclinazione di qualcosa, portare verso il basso e sim.: il vento piega le cime degli alberi; p. la testa] ≈ abbassare, chinare, inclinare, (lett.) reclinare. ↔ alzare, rialzare. 4. (fig.) a. [indurre qualcuno a fare qualcosa, con la prep. a del secondo arg.: p. qualcuno al proprio volere] ≈ costringere, sottomettere. b. [ridurre all'impotenza: p. la resistenza nemica; p. l'avversario] ≈ avere la meglio (su), debellare, domare, sconfiggere, sgominare, soggiogare, sottomettere, vincere. ↑ annientare. ■ v. intr. [mutare di direzione, con la prep. a: in quel punto, la strada piega a sinistra] ≈ curvare, deviare, dirigersi, girare, volgere, voltare. ■ piegarsi v. intr. pron. 1. [formare un angolo: p. sotto un peso; gli si piegavano le gambe per la debolezza] ≈ curvarsi, flettersi, incurvarsi. ↔ alzarsi, drizzarsi, rizzarsi. 2. (fig.) [finire col consentire, seguito per lo più dalla prep. a o assol.: p. alle preghiere, p. alle minacce di qualcuno; non ho nessuna intenzione di piegarmi] ≈ alzare le braccia, arrendersi, cedere, [con uso assol.] darsi per vinto.