pietra d'inciampo (Pietra d’Inciampo) locuz. s.le f. Piccola targa d’ottone, grande quanto una pietra squadrata tipica della pavimentazione stradale di città come Roma, collocata a scopo memoriale davanti alla porta della casa nella quale aveva abitato un deportato nei campi di sterminio nazista, recante il nome del deportato stesso, l’anno di nascita, la data e il luogo della deportazione e la data di morte. ♦ Una Stolpersteine, una "pietra d'inciampo" - opera dell'artista tedesco Gunter Demmig - sarà posizionata stamattina alle 9,30 sul marciapiede di via Reginella davanti al civico 2, al Ghetto. Un gesto simbolico per non dimenticare che in quel luogo abitava la famiglia Spizzichini che fu interamente deportata in un campo di sterminio. (Repubblica, 28 gennaio 2010, Roma, p. 5) • Le "Pietre d'Inciampo" sono piccole targhe d'ottone della dimensione di un sanpietrino che vengono poste davanti all'abitazione dei deportati in diversi Paesi europei. "Non è solo un ricordo - ha detto, commossa, Alberta Levi Temin - è un modo per restituire loro il nome, affermare che non sono dimenticati, riportarli a casa". (Paolo Fallai, Corriere della sera, 16 ottobre 2011, Roma, p. 16, Tempo libero) • Stolpersteine, le «pietre d’inciampo» inventate nel 1992 dall’artista tedesco Gunter Demnig sono come tessere per un monumento della memoria in continua espansione: nei quasi vent’anni passati, se ne trovano in ormai nove paesi europei e hanno raggiunto una notevole notorietà. Positiva e anche negativa, purtroppo, come qui vi raccontiamo. Guardando il sito stolpersteine.eu si trova un calendario, fitto di appuntamenti per posa di pietre (per il 2015 è già esaurita la prima metà dell’anno), e nella prima metà di gennaio c’era stato un breve giro in alcune città italiane, tra cui Roma, Reggio Emilia e Torino, dove è stata celebrata la cinquantamillesima pietra d’inciampo. Ogni singola pietra vuole essere un segno per la memoria degli oltre sei milioni, posarne così tante è una missione quasi impossibile da realizzare. (Elfi Reiter, Manifesto.it, 24 gennaio 2015, Alias) • Oggi i gatti, diventati ciceroni al centro diurno «La Piazzetta» della Caritas, saluteranno la vigilia di Pasqua tra i Bergognone di Santa Maria della Passione, per avventurarsi in una camminata sulle «pietre d'inciampo» di Porta Vittoria. Pietre volute dall'associazione Figli della Shoah, dieci centimetri per dieci, ricoperte di ottone lucente, incastonate davanti alla porta dell'ultima casa milanese di uomini e donne deportati e uccisi nei campi di sterminio. (Sabrina Cottone, Giornale.it, 31 marzo 2018, Milano) • Rubate venti pietre d'inciampo dedicate alle vittime dell'Olocausto. A denunciare lo sfregio Adachiara Zevi, presidente dell'Associazione culturale Arte e Memoria e curatrice del progetto "Pietre d'inciampo a Roma". Le pietre della memoria sono state divelte dal selciato e rubate questa notte in via Madonna dei Monti, 82, nel rione Monti, a Roma. (Laura Barbuscia, Repubblica.it, 10 dicembre 2018, Cronaca Roma).
Espressione composta dal s. f. pietra, dalla preposizione di e dal s. m. inciampo; da confrontare con il ted. Stolpersteine. Espressione di origine biblica (vedi Lettera ai Romani, 9, 32-33), con la quale s'intende l'iniziativa (a partire dal 1992) dell’artista tedesco Gunter Demnig in memoria di cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti.