pigione
pigióne s. f. [lat. pensio -ōnis «pigione, fitto», propr. «pagamento da fare in giorno determinato», der. di pendĕre «pagare», part. pass. pensus]. – 1. Locazione, affitto di beni immobili, spec. abitazioni; è quasi esclusivam. usato nelle espressioni dare, prendere, tenere a p., dare, prendere, tenere in affitto; stare a p., abitare in casa d’affitto; e con usi fig.: prendere a p. qualche cosa, prenderla in prestito e trattenerla più del dovuto; stare a p. in un luogo, trattenervisi più del dovuto, e, in passato, anche di persona o di cosa collocata in posizione precaria, fuori del giusto posto (come chi abita in casa non sua): sforzatevi di vivere, ché mi pare anzi che no che voi ci stiate a p., sì tisicuzzo e tristanzuol mi parete (Boccaccio); avere il cervello a p., di chi non ragiona, per abituale stoltezza o per momentanea distrazione. 2. Termine di uso comune per indicare il canone locatizio, cioè la somma pagata (per lo più a rate) o, più genericam., pattuita come corrispettivo per la locazione di un immobile: pagare, riscuotere la p.; aumentare la p.; in questa zona le p. sono molto care.