pinzochero
pinzòchero (o pinzòcchero; anche pizzòcchero e altre var.) s. m. (f. -a) [dal lat. mediev. pinzocarus, affine a bizochus (v. bizzoco) e, come questo, di etimo incerto]. – 1. ant. Nel medioevo, persona che, appartenendo come laico a un ordine o a una congregazione religiosa, conduceva vita devota, di preghiera e di carità. 2. Per estens., persona che ostenta una religiosità puramente esteriore; bacchettone, bigotto: senza avvilimento, senza scrupoli di pinzochero, guardandomi con tutta la tranquillità possibile d’intelletto, io mi scorgeva degno dei castighi di Dio (Pellico); più frequente il femm.: la faccia d’una pinzocchera per giusta punizione di Dio è sempre disamena, repulsiva, spiacente (Bersezio); i rosarii sgranati senza tregua dalle dita delle pinzochere (Moravia). ◆ Accr. e pegg. pinzocheróne (f. -a).