pipita
s. f. [lat. *pipīta, alteraz. pop. di pituīta «muco, catarro; ascesso» (v. pituita)]. – 1. Malattia degli uccelli (nota spec. nei polli): consiste in una formazione abnorme, simile a una pseudomembrana, costituita da un ispessimento dell’epitelio corneo che riveste il dorso della lingua e che compare soprattutto per effetto del disseccamento quando l’animale respira a becco aperto (può essere facilmente tolta): galline, polli, che hanno la pipita. Anche, in tono scherz., con riferimento a persone che hanno continuamente sete o sono molto taciturne (quasi fossero malate di pipita): hai la pipita?, t’è venuta la pipita?; e come espressione di malaugurio verso chi è troppo ciarliero: ti venisse la pipita! 2. Nell’uso fam., nome delle pellicole cutanee, cioè dei piccoli lembi epidermici, che talora si sollevano intorno ai bordi inferiori e laterali delle unghie, spec. delle mani. 3. non com. Tenera punta germogliante delle piante, delle foglie e sim.: vide ... dalla terra umida spuntar timide le prime p. (Pirandello).