pirometro
piròmetro s. m. [comp. di piro- e -metro]. – Dispositivo atto alla misurazione, diretta o indiretta, di elevate temperature. In partic.: p. ad argilla (o di Wedgwood), basato sulla valutazione della contrazione di volume subìta da un blocchetto di argilla al crescere della temperatura; p. calorimetrici, strumenti in cui si risale alla misura della temperatura a partire dalla misura (effettuata con diverse tecniche) della quantità di calore assorbita da un corpo (una corrente di gas, un blocchetto di metallo) nel raggiungere l’equilibrio termico con l’ambiente (per es., un forno) di cui si vuol conoscere la temperatura; p. elettrici, quelli in cui si risale alla temperatura tramite dispositivi che trasducono le grandezze termiche in grandezze elettriche: sono in genere basati sull’uso di una termocoppia (p. termoelettrico), o di una termoresistenza (p. a resistenza), collocate nel punto in cui si vuole misurare la temperatura; p. a radiazione, quelli che risalgono alla temperatura attraverso la misura dell’intensità della radiazione emessa dal corpo caldo: di essi, i p. a radiazione totale (o radiopirometri o ardometri o estometri) fanno ricorso a elementi (bolometri, termopile) in grado di misurare l’energia della radiazione termica emessa dal corpo a temperatura elevata incognita (e quindi risalire al valore di questa temperatura) in un campo molto ampio di lunghezze d’onda; i p. monocromatici sono sensibili alla radiazione contenuta in una banda molto stretta dello spettro di emissione del corpo caldo; p. ottici a confronto, quelli nei quali la misurazione della temperatura è effettuata, indirettamente, confrontando la brillanza della superficie del corpo in esame con quella di un altro corpo a temperatura nota; p. a mercurio, in cui le variazioni di temperatura di un ambiente sono misurate attraverso le variazioni di volume prodotte in una certa quantità di mercurio contenuto in un bulbo introdotto nell’ambiente stesso.