plancia
plància s. f. [dal fr. planche, che è il lat. planca «asse, tavola»] (pl. -ce). – 1. a. Ponte di comando di una nave, e più in partic. quella sua parte da cui è possibile dirigere la navigazione e le manovre in porto: nelle navi moderne coincide con la zona coperta della timoneria e con quella scoperta delle ali di plancia (v. ala, n. 4 d). b. Per estens., nelle imbarcazioni da diporto, pannello variamente sagomato e inclinato che, nel posto di pilotaggio, accoglie gli strumenti indicatori e di controllo (p. strumenti o p. portastrumenti), nonché l’insieme degli organi di governo (p. comandi), ossia la ruota del timone, l’invertitore, ecc. c. Per analogia, negli autoveicoli, elemento di varia forma e materiale (radica di legno, materie plastiche, ecc.), collocato di fronte al posto di guida, che si estende per tutta la larghezza della vettura e nel quale è alloggiato il quadro di controllo con gli strumenti indicatori, le bocchette di ventilazione, ecc.; vi sono inoltre ricavati alcuni vani utilizzati come cassetti ripostiglio, come sede per l’autoradio, ecc. 2. In marina, sinon. talora di palanca (nel sign. di passerella, più raram. in quello di scalandrone). 3. Nelle caserme di un tempo, ripiano fissato alla parete al di sopra delle brande, adoperato dai soldati per riporvi oggetti personali. 4. Francesismo talvolta usato come sinon. di cartello, cartellone o tabellone, o anche di quadro pubblicitario. ◆ Dim. plancétta, piccola plancia, in genere; in partic., nel linguaggio marin., plancetta volante, sistema di assi di legno (in pratica, un bansigo di grandi dimensioni) che, sospeso a cavi, viene calato fuori bordo per sostenere uno o più marinai incaricati di eseguire lavori lungo i fianchi di una nave.