platea
platèa s. f. [dal lat. platēa «strada larga, piazza», e questo dal gr. πλατεῖα, femm. sostantivato di πλατύς «largo, spazioso» (v. piazza)]. – 1. a. Spazio centrale di teatri, cinematografi e altre sale di spettacolo, situato di fronte al palcoscenico a un livello leggermente inferiore a questo, in piano o in leggera pendenza, attrezzato con numerose file parallele di poltrone destinate a ospitare gli spettatori: sedersi in p.; due poltrone di p.; un posto in quarta fila di p.; posti di p. e assol. platea, come ordine di posti: la p. è tutta esaurita. b. Per metonimia, l’insieme degli spettatori che siedono in platea: tutta la p. applaudiva; facevamo andare in visibilio le p. del mondo intero (Pirandello); fig., auditorio, pubblico in genere: c’è sempre una p. disposta ad ascoltarlo. 2. In alcuni usi tecnici, con sign. simile a quello di piattaforma: a. Nelle costruzioni civili, fondazione a p., o p. di fondazione, struttura di fondazione, in calcestruzzo semplice o armato, che si estende come una piastra di spessore costante, o anche munita di nervature, a tutta l’area coperta dall’edificio. b. Nei bacini di carenaggio, spec. in quelli in muratura, designa il fondo, sul quale poggiano le taccate che sostengono la nave quando questa è a secco. c. Rialto sottomarino amplissimo con sommità piatta e contorno tondeggiante (in fr. plateau). P. continentale, lo stesso che piattaforma (v.) continentale.