plateau
〈plató〉 s. m., fr. [der. di plat «piatto1»] (pl. plateaux). – 1. In meccanica: a. Piano di paragone di notevoli dimensioni (v. paragone, in fondo al n. 2 a). b. Piccolo disco metallico, calettato sullo stesso asse del bilanciere dell’orologio e sottostante ad esso, facente parte del meccanismo di scappamento. c. Disco provvisto di una superficie abrasiva che si applica all’albero rotante della macchina levigatrice o lucidatrice per marmi; p. a satelliti, dispositivo che si applica alla stessa macchina levigatrice, formato da più dischi abrasivi che lavorano contemporaneamente sullo stesso piano da levigare; p. a dischi multipli, dispositivo analogo composto da più dischi intercambiabili, ciascuno adatto a una particolare fase di lavoro. In questa, e nelle prec. accezioni, il termine è spesso sostituito dalla forma italianizzata platò. 2. In geografia fisica, sinon. di platea «rialto sottomarino»; in vulcanologia, lo stesso che espandimento lavico; nella toponomastica delle Alpi Occidentali, ripiano in zona montuosa: per es., Plateau Rosà (3480 m), a sud del Colle del Teodulo. Più spesso, nella nomenclatura geografica internazionale, equivale a massiccio (per es., Plateau Central, il Massiccio Centrale, nel cuore della Francia). 3. Nel linguaggio scient. e tecn., con riferimento al diagramma rappresentativo di una grandezza, ogni tratto del diagramma stesso il quale abbia un andamento più o meno parallelo all’asse delle ascisse; è sinon. di pianerottolo, nel sign. 3. 4. Talvolta, spec. nell’uso settentr., è usato con sign. analogo a vassoio: un p. di pasticcini. Oppure indica la cassetta di legno o di plastica usata per l’imballaggio e il trasporto di frutta e ortaggi, a sponde basse così da contenere un solo o al più due strati di prodotti, e di solito sagomata in modo da poter sovrapporre più cassette una sull’altra.