pletismografia
pletismografìa s. f. [der. di pletismografo]. – In medicina, registrazione delle variazioni di volume (per lo più in rapporto con la gittata cardiaca) di un organo o di una parte del corpo, che viene eseguita col pletismografo, soprattutto per studiare alcune angiopatie. P. fotoelettrica o fotopletismografia, tipo di pletismografia in cui l’arto o l’organo in esame è rischiarato per transilluminazione, e le sue variazioni di volume provocano corrispondenti variazioni dell’intensità luminosa che sono rivelate mediante un’apparecchiatura con cellula fotoelettrica. P. corporea totale, tipo di pletismografia in cui, mediante l’uso di un pletismografo corporeo in grado di registrare le variazioni di volume del soggetto (pletismografo a pressione costante), o di pressione dell’aria contenuta in un recipiente rigido (pletismografo a volume costante) è possibile misurare le variazioni del volume gassoso intratoracico e ricavare una serie di valutazioni diagnostiche in merito alla funzionalità respiratoria.