plinto
s. m. [dal lat. plinthus, gr. πλίνϑος, propriam. «mattone»]. – 1. In genere, qualsiasi elemento che abbia funzione di basamento, sia in senso puramente costruttivo, sia sotto forma di membratura architettonica facente parte di un organismo più complesso. In partic.: a. Nell’architettura classica, basso parallelepipedo di pianta quadrata che sostiene la base della colonna, o anche la lastra quadrangolare sull’echino del capitello dorico e tuscanico. Per estens., nell’uso letter., base o piedistallo di una statua: vasca circolare coperta d’edera, in mezzo alla quale si rizza un’alta statua di Minerva sul p. (Piovene). b. Nelle costruzioni civili, struttura in cemento armato a forma di piramide tronca o di piastra rettangolare impiegata per la fondazione dei pilastri portanti di edifici o opere d’arte in cemento armato o in acciaio; nel caso, ormai raro, di fondazioni di pilastri in muratura, il plinto può essere costituito da una struttura muraria a gradoni o semplicemente parallelepipeda. c. Basso zoccolo che corre al piede delle pareti. 2. Figura araldica, comune nelle armi francesi, in forma di rettangolo ordinariamente posto in palo nel senso dei lati maggiori. 3. Attrezzo ginnico per esercizî di volteggio, costituito, nella sua forma originaria, da sei pezzi (cassettoni) in legno, a forma di tronco di piramide rettangolare, sovrapposti l’uno all’altro a incastro (in modelli più moderni il piano di volteggio poggia su quattro gambe tubolari di acciaio, graduabili).