poker
pòker (raro pòcher) s. m. [dall’ingl. poker 〈póukë〉, che è forse dal ted. Poch, Pochspiel, nome di un gioco simile]. – 1. a. Gioco di carte di provenienza americana, diffuso in tutto il mondo, che si gioca con un mazzo di carte francesi, in numero variabile a seconda del numero dei giocatori e delle tradizioni locali (per es., negli Stati Uniti, si usa l’intero mazzo di 52 carte), e tra un numero variabile di giocatori (normalmente da due a sei) che ricevono cinque carte per ciascuno; anche se esiste un regolamento ufficiale, le regole di gioco sono soggette a numerose varianti che vengono stabilite di volta in volta tra i giocatori: normalmente, dopo che il cartaio (e gli altri, se c’è un «invito») hanno versato alcune fiches formando il «piatto», uno dei giocatori, avendo almeno una coppia «vestita» (cioè di figure), «apre» il gioco (se nessuno apre, si ridanno le carte lasciando o eventualmente aumentando il piatto) puntando una somma in genere uguale a quella del piatto (e, comunque, non superiore), e gli altri giocatori, a turno, o «vedono» (cioè versano una somma pari a quella puntata, acquisendo il diritto a partecipare alla fase successiva), o «passano» (ritirandosi dal gioco senza ulteriori esborsi), o «rilanciano» (aumentando la quota che gli altri giocatori devono versare per partecipare al gioco); ai giocatori rimasti in gioco il cartaio cambia il numero di carte (variabile da 1 a 5) che essi richiedono al fine di migliorare il proprio punto (o nessuna, se si dichiarano «serviti»), dopodiché chi ha aperto effettua una puntata (oppure dice parole 〈paròl〉, cedendo la parola al giocatore che lo segue), e gli altri «vedono» (acquisendo così diritto a vedere il punto di chi ha puntato e confrontarlo col proprio), o «passano», o «rilanciano»: vince, tra tutti coloro che hanno versato una somma pari alla puntata o al rilancio massimo, chi ha il punto migliore, oppure, se nessuno «vede», chi ha fatto la puntata o l’ultimo rilancio (anche se lo ha fatto senza il punto migliore, ossia «bluffando»). Poker-dadi, variante del gioco del poker che si gioca con cinque dadi sulle cui facce sono riportati i segni o figure delle 6 carte di valore più alto, dal nove all’asso. b. La combinazione di quattro carte dello stesso valore, la più alta dopo la scala reale: fare p.; p. d’assi, di re; p. di sei. 2. Per metonimia, il fatto di giocare a poker: gli piace il p.; trovo che il p. sia molto divertente; o partita di tale gioco: (ci) facciamo un p.?; stasera ci riuniamo per il solito poker. ◆ Dim. pokerino (o pocherino), partita di poker che si svolge fra amici e familiari, per lo più con poste non molto alte: tutte le sere fanno il loro pokerino. ◆ Nel gioco del ramino, il superl. pokerìssimo (o pocherìssimo) indica una combinazione di carte tutte dello stesso valore numerale (tutti 7, tutti 8, ecc.).