Polexit
s. f. inv. L’uscita della Polonia dall’Unione europea. ♦ È dunque un bilancio negativo nelle città per il governo, in quella che è stata la prima consultazione elettorale a livello nazionale dopo le parlamentari dell'autunno 2015, stravinte dal PiS. Il voto delle città appare secondo molti media polacchi anche il segnale di un no a ogni ipotesi di "Polexit", uscita dalla Ue. Polexit che, come proprio in visita a Varsavia Donald Tusk ha detto ieri, è un pericolo gravissimo che incombe sul paese più di quanto non si pensi. (Andrea Tarquini, Repubblica.it, 6 novembre 2018, Esteri) • [tit.] Varsavia boccia la sentenza europea / Il Ppe: così si va verso la "Polexit". (Corriere della sera, 15 luglio 2021, p. 14, Esteri) • Il 7 ottobre la Corte Costituzionale ha stabilito che ogni legge imposta dall’Unione può essere applicata in Polonia solo se è conforme alla legge di questo Stato. Un passaggio non da poco, visto che uno dei punti che legano i Paesi di questa alleanza è proprio quello basato sul principio per cui le leggi europee valgono per tutti nello stesso modo: devono essere recepite e applicate. L’esatto opposto di quello che propone Varsavia che a questo punto si dirige verso una “Polexit giudiziaria”. (Openonline.it, 9 ottobre 2021, Mondo) • Siamo avviati verso una Polexit? In realtà l’impressione è che da una parte Morawiecki e il Pis non vogliano rinunciare ai copiosi finanziamenti di Bruxelles (la Polonia è lo Stato che ha ricevuto più soldi comunitari ed è ingente anche la quota prevista dal Recovery fund), dall’altra proprio per le norme previste sia difficile espellere uno Stato membro. (Alessandro Perelli, Avantionline.it, 24 ottobre 2021).
Dall'europeismo Polexit, a sua volta composto da Pol(ish) (polacco) o da Pol(and) (Polonia) ed exit ('uscita'); sul modello di Brexit, Grexit e simili.