policheti
polichèti s. m. pl. [lat. scient. Polychaeta, comp. di poly- «poli-» e gr. χαίτη «criniera»]. – Classe di anellidi comprendente numerose specie, quasi tutte marine, che conducono vita libera o sono più o meno legate al substrato; hanno corpo allungato, metamerico, di cui ogni segmento (a eccezione di quello cefalico) reca un paio di espansioni muscolari laterali (parapodî), generalm. distinte in un ramo dorsale (notopodio) e un ramo ventrale (neuropodio), sostenute da un’acicula, che portano setole e funzionano da appendici locomotorie; nel capo risiedono organi fotoricettori (occhi) e tattili (palpi, tentacoli e stereociglia), e la bocca è munita di una faringe spesso estroflettibile; hanno generalm. sessi separati, si riproducono per fecondazione esterna e dall’uovo si origina una larva trocofora, liberamente natante. Comune è il fenomeno dell’epitochia, in cui la regione posteriore sessualmente matura degli individui bentonici (porzione epitoca), si stacca dal resto dell’animale ed emerge sulla superficie del mare, spesso in sincronia con le fasi lunari. A seconda delle modalità di vita si distinguono in erranti, che conducono vita libera, pelagica o strisciante sul fondo, e sedentarî, che vivono per lo più entro tubi (da cui il nome di tubicoli) aderenti al substrato o scavati nel fondo.