poliedro
polïèdro s. m. [comp. di poli- e -edro; cfr. gr. πολύεδρος «dai molti sedili»]. – Solido geometrico limitato da un numero finito di poligoni disposti in modo tale che ciascun lato sia comune a due e a due soli poligoni (come, per es., nel cubo, nelle piramidi, nei prismi): le facce del p., i poligoni che lo limitano; spigoli, vertici del p., rispettivam. i lati e i vertici degli stessi poligoni; diedri del p., gli angoli diedri formati da due facce aventi un lato in comune; angoloidi del p., gli angoloidi formati da tutte le facce concorrenti in un vertice. In partic., p. regolari (detti anche p. o solidi platonici, perché citati nel dialogo Timeo di Platone), poliedri, di cui esistono solo cinque tipi (tetraedro, cubo, ottaedro, dodecaedro e icosaedro), che hanno per facce poligoni regolari uguali e in cui tutti gli angoloidi sono uguali fra loro (come pure gli angoli diedri); p. archimedei, poliedri che hanno per facce poligoni regolari (non necessariamente uguali fra loro) e in cui tutti gli angoloidi sono uguali fra loro; p. stellati, denominazione di varî poliedri che nella forma richiamano, più o meno direttamente, una stella (alcuni di questi si ottengono a partire da un poliedro regolare costruendo, esternamente a esso, piramidi uguali aventi per basi le varie facce del poliedro).