polizia1
polizìa1 s. f. [dal lat. tardo politīa, gr. πολιτεία (con alcuni dei sign. del n. 1), der. di πολίτης «cittadino»; i sign. moderni sono ricalcati sul fr. police]. – 1. ant. Forma di governo; costituzione, ordinamento della città e dello stato; amministrazione, anche di istituzioni e di attività pubbliche; vita politica; partecipazione alla vita pubblica; comportamento civile. 2. Insieme delle attività di corpi militari e civili dello stato o di enti pubblici territoriali (quali, per es., i comuni) che, attraverso la rimozione di tutte le cause che possono ostacolare una tranquilla e ordinata convivenza civile o ledere i beni e gli interessi legittimi dei singoli, mirano alla conservazione dell’ordine pubblico, della sicurezza e della pace sociale; questa è propriam. la p. amministrativa (nella quale rientrano p. di sicurezza, p. sanitaria, p. industriale, p. commerciale, p. urbana, ecc.); da essa si distinguono la p. tributaria (detta correntemente la tributaria), formata da personale della guardia di finanza, che combatte la frode fiscale, l’evasione dei tributi, il contrabbando, la p. giudiziaria, che ha la funzione di prendere notizia dei reati, di impedire che vengano portati a conseguenze ulteriori, di assicurarne le prove e ricercarne i colpevoli, e nell’ambito di questa la p. scientifica (detta anche correntemente la scientifica), che si occupa dello studio e dell’applicazione dei metodi tecnico-scientifici alle indagini sui varî reati; in senso generico: leggi di p.; disposizioni, ordinanze, provvedimenti di p. (in passato, prefetto, ministro di polizia). P. di stato, denominazione della forza (non più militarizzata) costituita, nel 1981, dal personale già appartenente ai ruoli della pubblica sicurezza, che svolge i compiti di osservazione, prevenzione e repressione già attribuiti a questa; p. politica, denominazione generica e spesso spreg. di particolari corpi di polizia che hanno il compito di vigilare sui delitti commessi contro il potere pubblico e di reprimerli; p. militare, costituita da unità delle forze armate appositamente ordinate e addestrate per il mantenimento dell’ordine tra gli uomini alle armi e l’ambiente esterno, ovvero per proteggere sia l’organismo militare da offese esterne sia l’ambiente civile da atti illeciti provenienti da quello militare; p. segreta, denominazione corrente delle speciali forze addestrate e impiegate in operazioni di sorveglianza clandestine, spesso di tipo extra-legale, soprattutto da parte di regimi totalitarî nei confronti dei proprî oppositori politici. Stato di p., tipo di stato che nell’Europa del sec. 18° rappresenta la più compiuta forma evolutiva dei regimi assolutistici (e in questo senso contrapposto a stato di diritto), nel quale il benessere dei sudditi, la prosperità dello stato e l’ordine pubblico non erano assicurati dalla libera dinamica delle forze sociali, bensì da un rigoroso e corretto controllo amministrativo dal carattere autoritario, verticistico e paternalistico. 3. Con sign. concr., forze di polizia (o anche forze dell’ordine), insieme degli organi e del personale che espleta funzioni di polizia, appartenente sia alla polizia di stato sia ad altri corpi non militari (corpo degli agenti di custodia, corpo forestale dello stato) o militari (forza armata dei carabinieri, corpo delle capitanerie di porto, corpo della guardia di finanza). In partic.: a. Con uso assol., s’intende in genere l’insieme delle forze appartenenti alla polizia di stato: telefonare alla p.; chiamare la p.; è arrivata la p.; denunciare qualcuno alla p.; essere ricercato dalla p.; tutta la zona è circondata dalla polizia. b. Nell’uso corrente, luogo, ufficio in cui risiedono gli organi di polizia (termine generico per commissariato o questura): andare alla p.; essere portato alla p.; non si può parcheggiare davanti alla polizia. c. Automobile o camionetta, singola o più spesso in gruppo, appartenente alle forze della polizia di stato: arriva la p.!; le sirene della polizia.