polmone
polmóne s. m. [lat. pŭlmo -ōnis]. – 1. a. In generale, in anatomia comparata, l’organo della respirazione aerea, che nei vertebrati tetrapodi è generalmente pari, irrorato da arterie, e comunicante con l’esterno attraverso vie aeree più o meno indipendenti dall’apparato digerente; gli scambî gassosi avvengono in corrispondenza della parete interna dei sacchi polmonari, la cui superficie è più o meno complessa nelle diverse classi, fino alla suddivisione, nei mammiferi, in alveoli molto vascolarizzati, ai quali giunge il sangue venoso per ripartirne ossigenato. Nell’uomo i due polmoni sono simmetricamente disposti nella cavità toracica, racchiusi in una specie di sacco a doppia parete formato di sottili membrane, dette pleure: hanno la funzione, per mezzo di movimenti ritmici di inspirazione e di espirazione controllati da centri nervosi, di far penetrare nell’ambito polmonare l’aria e assumerne così l’ossigeno, e successivamente di farla uscire impoverita di ossigeno e arricchita di anidride carbonica e vapore acqueo; di forma grossolanamente semiconica, di consistenza spugnosa e notevole elasticità, i due polmoni, destro e sinistro, sono divisi da profonde incisure rispettivamente in 3 e 2 lobi; in ciascun polmone si distingue inoltre una sommità tronca e arrotondata, chiamata apice, e una base, concava, adattata alla convessità dell’emi-diaframma corrispondente. I bronchi, che penetrano nella faccia mediale di ciascun polmone, in corrispondenza dell’ilo, si ramificano ripetutamente dentro l’organo, facendosi sempre più sottili (bronchioli terminali) e terminando negli alveoli polmonari, specie di piccole celle del polmone, a pareti sottilissime, attraverso le quali avviene lo scambio gassoso della respirazione. Nell’uso com. (dov’è spesso usato al plur., senza sostanziale differenza dal sing.): avere un p. infiammato; essere malato ai p. (o di polmoni); fare una radiografia ai p.; soffrire di polmoni. Con più diretto riferimento al fatto che i polmoni sono l’organo della respirazione: respirare a pieni p., inspirando ed espirando profondamente; gridare a pieni p., con tutta la forza del proprio fiato; sentirsi allargare i p., nel passare da un ambiente chiuso in uno aperto, ossigenato (anche fig., quando ci si sente liberati da uno stato di ansia, di angoscia e sim.). In locuzioni fig.: rimetterci i p., sgolarsi inutilmente; sputare i p., parlare ad alta voce e a lungo; scherz., avere buoni p., di chi parla o canta a voce molto alta. b. Negli invertebrati, con lo stesso termine vengono indicate strutture diverse, non omologhe, deputate agli scambî gassosi aerei: negli aracnidi i polmoni sono costituiti da introflessioni tegumentarie dal cui fondo sporgono lamelle respiratorie; nei molluschi gasteropodi polmonati è presente un polmone impari derivato dalla cavità palleale e comunicante con l’esterno attraverso un orifizio laterale; negli echinodermi oloturoidei, p. acquifero, espansione ramificata che sbocca nella cavità cloacale, con funzione respiratoria ed escretrice. 2. In macelleria, la parte delle frattaglie costituita dai polmoni delle bestie macellate (polmone di vitella, d’agnello, ecc.), usata prevalentemente come cibo per gli animali domestici, ma anche per preparazioni gastronomiche, da sola (civet di p. di vitello, p. di vitello alla borghese) o con altre frattaglie come nella coratella di abbacchio. 3. Per estens.: a. Nome di alcuni apparecchi che agiscono su fluidi gassosi e hanno qualche analogia di funzionamento con i polmoni anatomici: p. d’acciaio, denominazione comune del respiratore artificiale (v. respiratore). P. idropneumatico, apparecchio impiegato un tempo sui sommergibili per agevolare la manovra dei congegni degli sfoghi d’aria dei loro doppî fondi, al fine di allagarli quando si esegue l’immersione. b. Nella tecnica, elemento elastico di metallo o di altro materiale, a tenuta, usato come giunto di dilatazione, come organo di tenuta, come elemento di pompe, ecc., e anche come capsula manometrica. In partic., l’organo (detto anche cassa d’aria) adibito alla regolazione della pressione di una condotta. 4. fig. a. L’insieme delle zone verdi che hanno la funzione di purificare l’aria, consentendo un continuo e regolare ricambio dell’ossigeno: i parchi sono il p. della città; il p. verde dei giardini ci difende dall’inquinamento; in questo senso si dice comunem. che l’Amazzonia è il p. del mondo (o almeno lo era, prima della incontrollata deforestazione cui è stata soggetta in questi ultimi anni). b. Elemento propulsore, centro vitale che costituisce un elemento essenziale per l’esistenza o per lo sviluppo di qualcosa: Torino è il p. dell’industria automobilistica nazionale; il centro è il p. pulsante del commercio cittadino. c. Nel gergo sport. (spec. nel gioco del calcio), giocatore di grande potenza atletica, anche se meno dotato tecnicamente: è il p. della squadra. d. Come giudizio negativo (con allusione al polmone degli animali macellati, che si affloscia presto), persona fiacca, incapace, vile: era fuor de’ perigli un Sacripante, Ma ne’ perigli un pezzo di polmone (Tassoni). Nel gergo motoristico, automobile poco brillante, con basso numero di cavalli in rapporto alla cilindrata: dove ci vai con quel polmone? ◆ Dim. polmoncino.