poltiglia
poltìglia (ant. pultìglia) s. f. [dal fr. ant. poltile, che è dal lat. pulticŭla, dim. di puls pultis «polta»]. – 1. Massa più o meno consistente e appiccicosa di sostanze polverose o farinose mischiate con acqua o altri liquidi: ridurre in p., fare una p.; spesso con allusione a un aspetto disgustoso: cucchiaiate d’una minestra che la vecchia aveva cercato di tener in caldo sulla piastra e che, appunto per quello, ... s’era tutta ridotta a una specie di p. (Giovanni Testori). Fig., scherz.: ridurre in p., malmenare, conciare per le feste, o anche annientare psicologicamente, intellettualmente. 2. Fanghiglia, melma: sulla strada si è formata una p. di neve e di fango. 3. P. bordolese, p. borgognona, preparati usati da tempo in agraria come anticrittogamici, ottenuti mescolando in acqua solfato di rame e calce per la prima, solfato di rame e carbonato di sodio per la seconda.