poltrona
poltróna s. f. [der. di poltro2]. – 1. Sedile ampio e comodo, per una sola persona, fornito di schienale e braccioli, per lo più imbottito, e ricoperto di materiali varî, usato in salotti, ambienti di soggiorno, sale d’attesa e sim.: una p. di pelle, di velluto; le p. del salotto; p. da ufficio; la p. del dentista; le p. del teatro; p. a dondolo, p. a rotelle; p. a sdraio, dotata di schienale a inclinazione regolabile, e poggiapiedi ripiegabile, in modo da potervi stare sdraiati; p.-letto, a struttura pieghevole, trasformabile in letto a un posto; sedersi, mettersi, accomodarsi in p.; dopo cena mi capita spesso di addormentarmi in p. davanti al televisore. È spesso simbolo di comodità, e quindi anche di vita oziosa o facile: se ne sta in p. a farsi servire; lui sta in p. tutto il giorno e la moglie sgobba per lui. 2. Nei teatri, posto nelle prime file della platea, costituito da una sedia imbottita: le p. di prima, di seconda fila; ho prenotato una p. per il concerto di domani; per estens., abbonamento o biglietto che dà diritto a tale posto: da anni ho una p. al Teatro dell’Opera. 3. fig. Posto, incarico di prestigio, di potere: ambire alla p. di direttore; nonostante gli scandali, non vuole rinunciare alla p.; è capace di qualsiasi ricatto pur di conservare la sua poltrona. ◆ Dim. poltroncina (v.); pegg. poltronàccia, poltrona in cattivo stato, sgangherata, sfondata, o anche dura, scomoda. ◆ È usato anche il superl. arbitrario poltronìssima (v.). TAV.