poltronismo
s. m. (spreg.) In politica, la preoccupazione di occupare poltrone, di ricoprire incarichi. ◆ Da quando è diventato ministro è dimagrito per il super lavoro, ma ha avuto anche la soddisfazione di un articolo sul «Financial Times». Si è tirato addosso le prevedibili accuse di poltronismo, ma si sta cavando la soddisfazione di essere il primo a legare il suo nome al cambiamento della Costituzione. Roberto Calderoli dopo anni di fragorose dichiarazioni ora cerca un profilo più tranquillo, istituzionale, (Guido Passalacqua, Repubblica, 3 ottobre 2004, p. 7, Politica interna) • Aspre sono state le battaglie (personali e di partito) per gli assessorati nelle rinnovate giunte regionali. Alcune sono nate grazie all’invenzione di deleghe inedite... Il brutto termine «poltronismo» ha un doppio significato: da un lato, appunto, caccia ai posti di potere; dall’altro, pigro abbandono tra i braccioli vellutati. La prima lettura del neologismo è stata già consumata. La seconda, visti i tempi, si dovrebbe proprio evitare. (Avvenire, 17 maggio 2005, p. 2, Seconda pagina).
Derivato dal s. f. poltrona con l’aggiunta del suffisso -ismo.
Già attestato nel Corriere della sera del 7 novembre 1994, p. 7 (Lorenzo Fuccaro).