pompa2
pómpa2 s. f. [dal lat. pompa, gr. πομπή, der. di πέμπω «inviare, accompagnare»]. – 1. Nell’antichità classica, solenne processione che si svolgeva in occasione di nozze, funerali, e soprattutto sacrifici. 2. Apparato festoso e solenne che accompagna la celebrazione di feste, cerimonie o di altri particolari avvenimenti della vita pubblica e privata: le nozze sono state celebrate con gran p.; c’era un contrasto stridente tra la povertà del luogo e la p. sfarzosa della processione; un celebre quadro riproduce la p. dell’incoronazione di Napoleone. In partic., p. funebre, il complesso delle onoranze con cui si celebrano i funerali; impresa di p. funebri (frequente l’uso abbreviato p. funebri), l’impresa che provvede al trasporto della salma e s’incarica delle incombenze e delle pratiche necessarie per la sepoltura. 3. estens. a. Sfarzo, lusso, ricchezza; anticam. anche in senso generico: leggi delle p. o sopra le p., le leggi suntuarie; magistrato delle p., a Venezia, l’autorità preposta all’applicazione delle leggi suntuarie. Oggi rimane a indicare manifestazioni sontuose e ostentate di sfarzo, di lusso, o anche di vita mondana, di potere: rinunciare al mondo e alle sue pompe; o la magnificenza, la vistosità esteriore dell’abito o d’altri ornamenti: un tristo contrapposto alla p. festiva dei loro abiti (Manzoni); scherz.: mettersi in p. magna, vestirsi con lusso, con una sfarzosità esagerata, non proporzionata all’occasione. b. Vanità, superbia: montare in gran p., darsi grandi arie: il duca ne montò in gran p. (G. Villani); fare p. di qualcosa, ostentarla, esibirla: fare p. della propria erudizione, della propria ricchezza; la moglie si dava un contegno facendo p. di un vestito di stoffa lucente e ambiziosa che aggiungeva un tocco trionfale a quella miseria (Alvaro).