pondo
pòndo s. m. [dal lat. pondus -dĕris, affine a pendĕre «pesare»], letter. – 1. a. Peso, sensazione di peso, e la cosa stessa che pesa: quell’ombre ... andavan sotto ’l pondo, Simile a quel che talvolta si sogna (Dante); determinando, oppure valutando approssimativamente la misura del peso: Piglia una grossa pietra e di gran p. (Ariosto). b. Frequente, nel linguaggio poet., per indicare il corpo, la parte materiale dell’uomo, soprattutto in contrapp. all’anima: il p. mortale o il mortal p.; Chi sei tu che sostenti A me questo vetusto Pondo, e l’animo tenti Prostrarmi a terra? (Parini). c. fig. Fatica, impegno gravoso, che comporta obblighi e responsabilità: tanto stimorono la virtù e la bontà di Cammillo che ... rimettevano in lui tutto il p. di quella republica (Machiavelli); sentire il grave p. dell’ufficio, della carica (talvolta scherz.). Con altro senso fig., di gran p., di grande importanza. 2. ant. Stimolo continuo e doloroso ad andar di corpo, accompagnato da un senso di pesantezza d’intestino; e male del p., o più spesso al plur. male dei p., mal di pondi fu detta la dissenteria (anche assol.: avere i pondi).