ponitore
ponitóre s. m. [der. di porre], ant. o raro. – 1. Chi pone. La parola è stata usata anticam. come equivalente di impositore (i p. di una tassa, di un tributo e sim.) o in qualche altra partic. locuz., come p. di leggi, legislatore: vedemo li p. de le leggi massimamente pur a li più comuni beni tenere confissi li occhi, quelle componendo (Dante). 2. (f. -trice) Nella fabbricazione della carta a mano, era così chiamato l’operaio che, una volta realizzata una feltrazione uniforme mediante opportuni scuotimenti della forma contenente la sospensione fibrosa, interveniva, togliendo il cascio, per distaccare il foglio e per comprimerlo contro un feltro. 3. Nell’ant. linguaggio marin. (anche ponitoio), piccolo porto da sbarco, rada, spec. nella locuz. buon ponitore.