pontile
s. m. [der. di ponte]. – 1. Ponte di varia lunghezza, generalmente costituito da un impalco sorretto da pali metallici o di legno o di cemento armato, che, negli specchi d’acqua poco profondi, viene costruito a partire dalla sponda in direzione di fondali maggiori, per permettere l’attracco alle imbarcazioni di una certa stazza, oppure, anche fuori dei porti, per determinati usi particolari (movimento di materiali, transito di persone, rifornimento di navi, scarico di petrolio greggio dalle petroliere, ecc.). In partic., p. galleggiante, struttura formata da più elementi componibili galleggianti che, ancorata opportunamente al fondo con corpi morti, può essere praticabile con qualunque livello di marea ed è impiegata, generalm., per l’ormeggio delle imbarcazioni da diporto in porti turistici (o comunque in acque calme e protette). 2. Nell’architettura religiosa medievale e spec. in quella gotica, struttura (detta anche pontile-tramezzo) simile a una iconostasi, che, munita di un palco per la lettura del Vangelo, con una o due scale d’accesso, è posta a separare il presbiterio dalle navate della chiesa; in Italia uno dei rari esempî si trova nel duomo di Modena (v. fig. a p. 148).