pool
〈pùul〉 s. ingl. [propr., «l’ammontare delle poste al gioco», dal fr. poule «posta al gioco, monte premî»] (pl. pools 〈pùul∫〉), usato in ital. al masch. – 1. Nel linguaggio econ., aggregazione o coalizione d’imprese per l’adozione di politiche comuni (per es., politica degli acquisti, fissazione dei prezzi dei prodotti, ripartizione delle zone di vendita, ecc.). Con sign. più recente, organismo internazionale costituito per la gestione comune di materie prime, derrate, servizî: p. carbosiderurgico; p. agricolo o p. verde; p. dei trasporti. Anche, pool di banche, accordo tra un gruppo di banche per finanziare imprese impegnate in grandi lavori o grandi forniture. Per estens., ristretto gruppo di specialisti che collaborano in particolari settori di attività, generalm. con funzioni direttive e di coordinamento: un p. di esperti, di scienziati; un p. di economisti; il p. dei giornalisti sportivi; il p. antimafia. 2. a. In biochimica, p. metabolico, quantità totale di una determinata sostanza (elemento o composto) presente in un organismo (o in un determinato comparto, per es. nel sangue), oppure, con sign. più ristretto, quantità della sostanza che si trova in via di trasformazione metabolica: pool dell’azoto; pool dell’acetato. b. In biologia, p. genico (meno propriam. p. genetico), l’insieme degli alleli di tutti i geni presenti negli individui di una popolazione in un dato momento. c. In ecologia, p. di riserva e p. di scambio (o di ciclizzazione), ciascuno dei due componenti di un ciclo biogeochimico, cioè del percorso ciclico che un elemento chimico compie dagli organismi all’ambiente circostante e viceversa: il primo comprende l’elemento in maggiori quantità ma è caratterizzato da momenti più lenti o complessi, mentre il secondo, più piccolo, è il più attivo consentendo scambî rapidi tra ambiente e organismi.