popolo dei fax
loc. s.le m. Coloro che inviano messaggi via fax per manifestare la propria approvazione o il proprio sdegno. ◆ Il rapporto tra la sinistra ufficiale (Pds innanzitutto) e l’umorale «popolo dei fax», evoluzione tecnologica delle prime «piazze» di santoriana memoria, è sempre stato complesso, altalenante, a volte grottesco. (Foglio, 20 ottobre 1998, p. 4) • Il decisionismo del Cavaliere che, dopo essere tornato alla carica sull’Irpef, da Bratislava ha anche sferzato gli alleati, ha fatto esultare simpatizzanti ed elettori che stanno prendendo d’assalto il sito Internet per mettere nero su bianco il loro entusiasmo e il loro incoraggiamento (al partito dicono che anche il tradizionale «popolo dei fax», ma anche quello del classico telefono, ha invaso gli uffici per manifestare la propria soddisfazione e per sottoscrivere la «svolta»). (Giuseppe Dalla Corte, Gazzetta del Sud, 21 novembre 2004, p. 6, Interni) • L’errore fu di continuare, ben oltre la conclusione dell’epoca di Mani Pulite, a blandire e a coccolare i vari portabandiera del moralismo legalitario (si pensi al cosiddetto «popolo dei fax») senza percepire che la carica antipolitica di cui quel moralismo era portatore avrebbe potuto, prima o poi, ritorcersi contro chiunque, (Angelo Panebianco, Corriere della sera, 22 settembre 2007, p. 1, Prima pagina).
Espressione composta dal s. m. popolo, dalla prep. di e dal s. m. inv. fax.
Già attestato nella Stampa del 27 maggio 1993, p. 2, Interno (Lietta Tornabuoni).