popolo della rete
(popolo della Rete), loc. s.le m. Gli utenti della rete telematica, di Internet. ◆ le notizie non si fermano mai: mentre le rotative dei quotidiani sfornano il giornale che sarà in edicola all’alba, mentre i telegiornali e i giornali radio mandano in onda l’ultima edizione, il mondo continua a girare e a produrre avvenimenti sempre nuovi, notizie sempre più «ultimissime». Notizie che poi il popolo della Rete elabora, trasforma, rilancia, annulla. (Annalisa Usai, Repubblica, 23 ottobre 1999, p. 38, Cronaca) • Quattro italiani su cinque, ormai, conoscono in varia misura che cosa è Internet. Il 22% ne ha un’esperienza diretta, sia attraverso collegamenti propri che tramite «sessioni» insieme a parenti e amici. E un altro 36% dichiara che, in un prossimo futuro, si unirà al popolo della Rete di reti. (Sole 24 Ore, 28 giugno 2000, p. 51, New Economy) • I cybersoviet sono le comunità virtuali create dal popolo della rete. E di conseguenza la democratizzazione del Web 2.0 non prelude a una presa del potere dai parte dei produttori/consumatori, bensì «all’espropriazione capitalistica dell’intelligenza collettiva generata dalla cooperazione spontanea e gratuita di milioni di donne e uomini». (Anna Masera, Stampa, 27 aprile 2008, p. 7, Interno).
Espressione composta dal s. m. popolo, dalla prep. di e dal s. f. rete.
Già attestato nella Stampa del 4 giugno 1995, Milano, p. 38 (M. P.).